Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giornata mondiale Sindrome di Down: Lea va a scuola, ma c’è ancora molto da fare. Il video della settimana

Il primo giorno di scuola Lea si appresta a raggiungere i suoi compagni. Allegra e con lo zainetto sullo spalle, la bambina si trova davanti a un cartello stradale che le indica una strada diversa da quella della sua scuola. “Stai andando in una direzione sbagliata” dice alla bambina accompagnandola in una classe “speciale”. Così inizia il video lanciato oggi, 21 marzo, da CoorDown in occasione della Giornata mondiale sulla Sindrome di Down, “Lea goes to school“. Un video che ha il sapore di una favola amara e che ha lo scopo di puntare i riflettori sul tema dell’inclusione scolastica.

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Infatti, nel video, il cartello stradale accompagna la piccola Lea nella sua classe “speciale” dove – dice – troverà degli amici “speciali” e che le aprirà le porte verso un lavoro “speciale” e una “casa sicura e protetta dal mondo”. Ma Lea non vuole tutto questo: “Io non sono speciale, sono Lea. Non voglio una casa ‘speciale’, ma una casa come tutti. Non voglio un lavoro ‘speciale’, ma un lavoro come tutti gli altri.  Non voglio una classe speciale e non voglio solo amici speciali. Voglio essere amica di tutti – risponde la bambina al cartello -. E non voglio studiare in una classe ‘speciale’, voglio studiare come tutti gli altri“. “Ricorda – dice allora il cartello stradale a Lea – potrebbe non essere semplice“.

E purtroppo ha ragione, la scuola inclusiva è un mondo tutto da costruire: persino l’Italia, pur avendo un quadro normativo tra i più avanzati ha ancora molta strada da fare. “Inserire un bambino down non basta se mancano le risorse perché si realizzi una vera inclusione, cioè un percorso comune di tutta la classe“, dichiara Antonella Falugiani, presidente di CoordDown Onlus. “Si deve capire – continua la donna – che la diversità è una ricchezza per tutti, per i disabili che migliorano il rendimento e le relazioni, ma anche per gli altri, che imparano il valore della diversità e crescono senza discriminare nessuno“.

 

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