Gilda: non scaricare sui docenti compiti dell’Invalsi

Non si può scaricare il peso dell’Invalsi sugli insegnanti. Il compito fondamentale delle scuole e dei docenti è quello di insegnare. Confidiamo in una revisione del testo”.

Così la Gilda degli insegnanti in un telegramma inviato al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, ai presidenti delle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato, Valentina Aprea e Guido Possa, e ai ministri dell’Istruzione e della Funzione Pubblica, Francesco Profumo e Filippo Patroni Griffi.

Nel  mirino del sindacato guidato da Rino Di Meglio è la bozza dell’articolo 56 del decreto sulla semplificazione, che sarà varato venerdì dal Consiglio dei ministri, relativo al “presunto potenziamento del Sistema nazionale di valutazione – si legge nel telegramma – senza, peraltro, alcuno stanziamento”.  

In particolare è comma 3 dello stesso articolo a essere oggetto delle maggiori critiche da parte della Gilda perché ”si  scaricano impropriamente sulle istituzioni scolastiche le funzioni dell’Invalsi”. In pratica gli insegnanti sarebbero tenuti a somministrare le prove e valutarne gli esiti senza alcun riconoscimento per questo carico di lavoro aggiuntivo, che finirebbe per “scaricare ulteriori gravosi compiti burocratici sulle spalle dei docenti”.

Ma l’obiezione del sindacato è più di fondo perché “una valutazione per essere credibile dovrebbe essere operata da esterni”. Altrimenti il rischio di distorsioni valutative dovute all’influenza di condizionamenti locali sarebbe troppo elevato, come mostrano numerosi episodi registratisi in Italia e all’estero.