Gilda minaccia un fine anno infuocato

Prime valutazioni dopo l'incontro dei vertici del PD con le delegazioni sindacali

Primi resoconti sindacali dopo l’incontro con i vertici del PD. Lo Snals prende atto della modesta apertura su taluni aspetti, ma rileva il no su questioni di fondo. La Gilda parla di inamovibilità circa le modifiche richieste e minaccia un fine anno non sereno.

Questi i due comunicati:

Snals: Nel corso dell’incontro Nigi ha illustrato le richieste Snals di modifica al ddl “La Buona Scuola” insistendo, in particolare, sulla necessità di: ritornare alla serietà degli studi, rinnovare i contratti, fornire alla scuola risorse umane, economiche e strutturali e garantire la stabilizzazione del precariato in tutti i suoi diversi aspetti. Ha invitato, infine, ad abbandonare ogni ipotesi di gestione autoritaria della scuola e a far cessare l’invadenza della legge nell’ambito contrattuale.

Su alcuni aspetti si è registrata un’apertura che dovrà essere verificata nei testi finali del ddl, mentre si è registrata una rigidità in merito alla chiamata da parte dei dirigenti da albi che, è stato precisato, sarebbero di livello sub-provinciale” ha concluso Nigi.

Gilda: “Su assunzione diretta da parte del dirigente scolastico, reclutamento attraverso albi triennali territoriali e stabilizzazione dei precari da stralciare dal ddl e attuare con un decreto legge, il Pd non ha dimostrato alcun segnale di apertura. Un’inamovibilità che purtroppo ci aspettavamo e alla quale rispondiamo appellandoci al Parlamento, affinché ascolti concretamente il mondo della scuola sceso in piazza il 5 maggio e accolga la richiesta di incontro avanzata dai sindacati”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’incontro avvenuto questa mattina al Nazareno con Matteo Orfini, Lorenzo Guerini, Francesca Puglisi e Simona Malpezzi. 

“Se non ci saranno un ascolto e un dialogo pieni su questi tre punti – avverte Di Meglio – la conclusione dell’anno scolastico sarà tutt’altro che serena. Contro la riforma si sta creando un fronte contrario compatto, come dimostrano le proteste spontanee che si stanno moltiplicando e che stanno sempre di più coinvolgendo anche studenti e famiglie. A bocciare il ddl – conclude Di Meglio – non sono soltanto i sindacati, ma un Paese intero che le istituzioni non possono ignorare”.