Giannini insiste: punire gli insegnanti incapaci

Premio di produttività per i più meritevoli e sanzioni per gli insegnanti incapaci, quelli che non garantiscono “un livello minimo di qualità”.

Non si tira indietro il ministro Stefania Giannini, malgrado le immediate e pressochè unanimi proteste dei sindacati dopo le sue dichiarazioni di ieri. Nel supplemento ‘Sette’ del Corriere della sera di oggi, 21 marzo, si dichiara non pentita per aver sostenuto, pochi giorni dopo la nomina, che andava superato il meccanismo degli scatti di anzianità (“per me non è stato un inciampo”, risponde al giornalista, Vittorio Zincone, che aveva così definito l’intervista sugli scatti che aveva scatenato la reazione dei sindacati).

Ma chi decide se l’insegnante raggiunge o meno il livello minimo di qualità è l’inevitabile, successiva domanda del giornalista, “gli studenti, i loro genitori?”. La risposta del ministro è secca: “No, Non si può mettere la carriera di un insegnante nelle mani di dieci genitori che si lamentano”. A suo giudizio “chi dirige un istituto e deve rendere conto della qualità dei servizi si dovrebbe prendere anche questa responsabilità”.

E’ facile prevedere che i sindacati replicheranno. Si attendono con interesse anche i commenti dell’ANP e delle associazioni dei dirigenti scolastici, Andis e Disal.