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Ghisolfi, un miliardo per l’educazione finanziaria

Il sito online targato.it, quotidiano della provincia di Cuneo, dà notizia dell’iniziativa di Beppe Ghisolfi,  che i lettori di Tuttoscuola conoscono bene anche per i suoi video divulgativi pubblicati dal nostro sito, con la quale l’autorevole esperto di banche e finanza rivolge al presidente incaricato Mario Draghi la proposta di investire un miliardo di euro nell’educazione finanziaria dei giovani e più in generale della famiglie.  Riportiamo qui di seguito l’articolo del quotidiano cuneese, che spiega con chiarezza il punto di vista di Ghisolfi anche sulla convenienza economica dell’investimento.

“Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea dal 2012 al 2019 e creatore del Quantitative easing, il programma di acquisto massivo dei titoli di Stato che ha permesso il salvataggio delle economie della UE e il drastico calo del costo del debito pubblico, si è ulteriormente contraddistinto per una serie di interventi che ne hanno ribadito il pensiero a favore della creazione di un ambiente ottimale per realizzare le prospettive delle giovani generazioni attraverso il cosiddetto “debito buono”, ossia un piano di investimenti pubblici che puntino su alta formazione e innovazione.

Un contesto favorevole alla stabile affermazione della disciplina dell’educazione Finanziaria come materia con autonoma dignità e in grado, come programma scolastico, di orientare le nuove generazioni verso l’attenzione e la cura dei risparmi personali e familiari con lo stesso livello di concentrazione dedicato magari alla scelta dell’ultima App o dell’ultimo modello di telefono mobile.

Se facciamo le comparazioni fra la proposta del Banchiere scrittore fossanese, attuale vicepresidente e tesoriere del gruppo europeo delle Casse di risparmio, e una stima dei costi diretti e indiretti della mancata educazione finanziaria, questi furono quantificati dall’allora governo federale americano di Barack Obama, che nel 2013 istituì il mese dell’educazione Finanziaria negli Stati Uniti d’America, in circa 1600 dollari, ossia 1300 euro, a persona, in termini di mancato investimento redditizio del proprio risparmio o di investimento non corretto o non consapevole. Un costo sociale enorme, se si considera la necessità che l’enorme massa finanziaria, accantonata e non spesa dalle famiglie nei mesi orribili del covid e del lockdown, rappresenta a oggi il solo polmone finanziario dedicabile al rilancio e alla ripartenza del Paese”.

 

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