Offensiva non è la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole italiane, ma la sentenza della Corte europea, “del tutto insensata” e voluta da una “Europa delle burocrazie” lontana dai sentimenti popolari.
Così Mariastella Gelmini ha risposto oggi pomeriggio alle interrogazioni urgenti presentate da due gruppi di parlamentari del PDL e della Lega Nord, fortemente critiche verso la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. L’opposizione non ha presentato interrogazioni su questa materia.
Il ministro non ha mancato di sottolineare che sulla sentenza si sono levate molte voci critiche anche da parte di personalità laiche più vicine all’opposizione che alla attuale maggioranza politica. Il governo ritiene che la sentenza non possa produrre alcun effetto “coercitivo” nelle scuole italiane, ma comunque ha deciso di impugnarla anche per il suo carattere profondamente offensivo verso un tratto distintivo dell’identità italiana.
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