Gelmini e Aprea contro la Cisl per lindagine sui docenti
Se nel complesso le considerazioni emerse dall’indagine della Cisl-scuola sulla professione docente sono risultate oltre che interessanti anche non di attacco politico al sistema, in un passaggio particolare, tuttavia, non hanno risparmiato il ministro e le sue riforme.
“Giudizio nettamente insufficiente”, ha spiagato il segretario della Cisl-scuola, Francesco Scrima nel commentare i risultati dell’indagine commissionata alla Swg, per “il ministro Gelmini che incassa un voto medio di 3,6. Ben il 75% dei prof intervistati la boccia perchè “mette a repentaglio la qualità dell’offerta formativa”. I motivi della bocciatura? Per il 72% dei docenti le classi sono troppo numerose, il 54% boccia il maestro unico alle elementari, il 31% non ha apprezzato la riforma delle superiori. I tagli sono aspramente criticati”.
Probabilmente questo passaggio non è piaciuto al ministro che in un comunicato stampa dai toni insolitamente duri dichiara che i recenti dati Ocse-Pisa smentiscono l’indagine Cisl.
“Evidentemente a qualche sindacato è venuto il mal di pancia – afferma il comunicato del Miur – ma soprattutto ha visto crollare tutti gli slogan scanditi in questi anni. Uno choc comprensibile, da cui qualcuno deve ancora riprendersi, che potrebbe essere utile però a fare autocritica e ad abbandonare posizioni vecchie, ormai superate. Bisogna avere il coraggio di cambiare e modernizzarsi. Settori del sindacato con lungimiranza lo stanno facendo, purtroppo non nel comparto della scuola”.
A dar man forte al ministro Gelmini nella dura critica di Scrima è scesa in campo anche l’on. Valentina Aprea (PPdl), presidente della Commissione cultura della Camera, che ha ritenuto “inqualificabile il giudizio di Scrima che sbaglia a valutare negativamente l’operato del ministro che, al contrario, ha saputo coniugare rigore e qualità puntando su un rinnovato impegno di docenti e scuole”.
Aprea continua nella sua difesa e aggiunge che “Strumenti quali il merito, il voto in condotto, nuovi ordinamenti, progetti sperimentali, sistemi premianti e sistematica valutazione degli apprendimenti introdotti per la scuola dalla riforma Gelmini stanno dando i frutti sperati riconosciuti anche dalle rilevazioni internazionali. Ci chiediamo di quale scuola sta parlando Scrima? E’ finito il tempo della demagogia. Grazie alle politiche del Governo Berlusconi e del Ministro Gelmini abbiamo abbandonato definitivamente la cultura dei cattivi maestri del ’68 ed imboccato la strada giusta per la competitività del Paese attraverso la conoscenza. Bocciamo Scrima e promuoviamo Gelmini”.
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