Gelmini a Tremonti: basta tagli

Forse per la prima volta con tanta chiarezza Mariastella Gelmini ha detto un no secco ad ulteriori ‘tagli’ (ha usato proprio questo termine, non ‘risparmi’, o ‘economie’, o ‘razionalizzazioni’) a carico del bilancio del ministero che le è affidato.

Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Repubblica, quotidiano certamente non benevolo nei suoi confronti, e non sottraendosi ad alcuna delle domande rivoltele da Corrado Zunino, compresa quella sul famoso tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso: “Bastava chiedere scusa, e farci su un po’ d’ironia”, dice ora Gelmini, che comunque si dichiara “ferita” dagli attacchi che le sono stati rivolti “con la velocità di internet”. Ma “non mi fermo”, aggiunge, “so che fare politica non è un giro di valzer”.

Netta la presa di distanza da Giulio Tremonti e dalle previsioni del ministero dell’Economia che danno le risorse per la scuola pubblica in diminuzione fino al 2025. “No, basta, i tagli sono finiti”, dice a questo proposito il ministro, “nel 2012 la pianta organica dei docenti sarà stata ridotta di 80mila unità e lì ci fermeremo”.

Più cauti e disponibili anche i toni usati questa volta da Gelmini nei confronti degli studenti, invitati a “coltivare l’eccellenza” e a riflettere sul fatto che le politiche ugualitarie hanno finito per far precipitare la nostra scuola nelle classifiche internazionali. “Ma sono pronta ad ascoltare i ragazzi”, aggiunge. E si dice pronta a rendere presto noti tutti i dati sulle bocciature, che era stata accusata di aver occultato per ragioni di opportunità politica.

La svolta dialogante di Gelmini si spiega forse anche alla luce del confronto attualmente in corso nel Pdl, che la vede, insieme ai colleghi ministri Frattini e Carfagna e alla loro fondazione ‘Liberamente’, schierata su posizioni moderate.