Ho letto con molta attenzione le sei idee-guida di Tuttoscuola, peccato non averle inviate al Ministro Carrozza durante la stesura del Decreto Istruzione, non avrebbe non potuto tenerne conto.

Ci sono spunti importanti che sicuramente avrebbero migliorato il Decreto appena approvato, diventato legge da appena 24 ore.

L’ottimizzazione delle risorse scolastiche  con l’ampliamento dell’orario contribuirebbe senz’altro ad offrire un servizio ulteriore alle famiglie e agli studenti rispetto alla primaria funzione di insegnare ed educare.

L’ottimizzazione delle risorse  è un concetto dialetticamente abusato concretamente in disuso, purtroppo.

La scuola, come la Sanità, così come i servizi fondamentali che lo stato garantisce ai cittadini avrebbero urgentemente bisogno di radicali razionalizzazioni, il che non significa tagli o aumenti di fondi bensì un migliore utilizzo dei fondi stessi. 

E se veramente crediamo nella scuola come strumento per la crescita sociale ed economica del Paese, allora è realmente necessario investire sugli studenti, supportandoli con l’ausilio di strutture moderne, all’avanguardia, una vera scuola 2.0 che permetta ai nostri giovani di competere con i loro pari età europei. 

Una reale autonomia scolastica, senz’altro sarebbe strategica in termini di gestione efficace ed efficiente di una scuola "moderna", non solo sulla carta, senza distinzioni tra  statali e paritarie innalzerebbe la qualità dell’offerta formativa contribuendo ad evitare i divari esistenti tra i vari istituti scolastici.

I dati inerenti la preparazione e la capacità degli studenti italiani però non sono sconfortanti, anzi. La neonata legge è troppo distante dalle logiche sin qui esposte.

Lo stimolo che il documento di Tuttoscuola intende dare al necessario confronto tra istituzioni, scuola, studenti ed insegnanti è fondamentale per proseguire in un reale percorso di evoluzione.

Un’evoluzione concreta e reale che saprà confermarci, non solo un paese ricco di storia bensì un paese capace di scrivere la storia.