Fuori dalla crisi per ravvivare l’educazione e la formazione delle nuove generazioni: nasce Ufficio Scuola

Le Conferenze USMI e CISM ringraziano vivamente il Presidente Draghi, il Ministro Bianchi e tutto il Governo, assieme a tutte le forze politiche che, nella più ampia trasversalità, lavorano per riportare la scuola al centro del Paese. La ripartenza della Scuola, non senza difficoltà e trepidazioni, è stato un segnale chiaro per contrastare la povertà educativa che ha acuito le diseguaglianze in questo tempo di covid“. Così si legge in un comunicato USMI – CISM. Il 18 Gennaio 2022 si è infatti riunito il Tavolo della parità presso il Ministero della Pubblica Istruzione, un incontro significativo alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni di categoria e le Conferenze USMI e CISM, che rappresentano i gestori di un comparto significativo della scuola italiana. 

Un passo significativo – scrive USMI – CISM – è quanto accertato da una ricerca sul costo medio studente nelle scuole paritarie: emerge che le nostre scuole non solo applicano rette inferiori ai costi, opzione che è finalizzata a garantire pluralismo educativo e non separazione tra la società dei ricchi e quella dei poveri, ma tendono ad aiutare numerose famiglie che non riescono a sostenere i costi. E’ evidente, tuttavia, che per abbattere le rette e rendere possibile la fruizione del servizio scolastico alle famiglie, le Congregazioni religiose hanno messo a disposizione il loro patrimonio -non solo immobiliare e di personale-, fino ad indebitarsi. Questa resistenza culturale, se le condizioni continueranno ad essere le esistenti, è destinata a finire e con essa finiranno le scuole dei poveri, quelle che vanno avanti con rette dai 3.500 ai 4.000 euro annui. La logica è stringente: o le scuole si indebitano e chiudono, lasciando fuori alcuni, oppure dovranno applicare rette pari a 5.550/6.550 euro, tanto è il costo standard di sostenibilità. In questa situazione si favorisce, soprattutto in alcune aree del nostro Paese, il mercato delle scuole che, intercettato dalla malavita, le trasforma in diplomifici“.

La sfida educativa ha portato i Superiori Maggiori, attraverso le Conferenze USMI e CISM, a scendere in campo, raccogliendo l’appello di tanti genitori, consapevoli che questa crisi rappresenta un’occasione per ravvivare e legittimare il servizio dell’educazione e formazione delle nuove generazioni. A supporto di questa scelta educativa, le Presidenze USMI e CISM hanno costituto un Ufficio Scuola (Delibera dei Consigli Congiunti di Presidenza, Roma, 13 gennaio 2020), un tavolo congiunto delle scuole paritarie con sede in Via Zanardelli, 32 – 00186 –Roma- ( e-mail: ufficioscuola.usmi.cism@usminazionale.it; tel. 06/3216841) che le rappresenterà a livello ecclesiale, sociale e politico. Suor Nicla Spezzati per la USMI e Padre Luigi Gaetani per la CISM saranno i coordinatori di questo ambito su mandato delle Presidenze, li affiancherà un gruppo di lavoro costituito da religiosi e religiose (Sr. Monia Alfieri, Sr. Francesca Palamà, don Giovanni Danesi e P. Leonardo Berardi) e da una segretaria aggiunta, che terrà i rapporti con le referenti scuola delle singole Congregazioni e con le referenti CISM/USMI regionali“.

Papa Francesco – conclude USMI – CISM – ci sprona a costruire un villaggio dell’educazione e di promuovere un “patto educativo”; USMI e CISM vogliono realizzare questo, nel rispetto dei ruoli, con tutti coloro che hanno a cuore la scuola: dalla CEI alle Associazioni che storicamente hanno vissuto un servizio di sussidiarietà e che sedevano al tavolo di concertazione, dal Forum famiglie ai laici disponibili a condividere un orizzonte di senso e di significato educativo ed antropologico. Per meglio attuare questo, senza volerci sovrapporre o contrapporre a nessuno, abbiamo considerato che fosse necessario un migliore coordinamento delle nostre Conferenze attraverso la creazione di un Ufficio specifico ed un progetto condiviso, capace di dire una parola univoca sulla scuola, dialogando con tutti e tentando di rispondere alle legittime preoccupazioni dei Superiori/e Maggiori, gestori di tanta parte delle scuole pubbliche paritarie nel nostro Paese“.

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