Fuori dal carcere le detenute con figli

“Misure di civiltà” sono state considerate le nuove norme votate in via definitiva dal Senato (178 voti a favore, 93 astensioni del Pd e nessun no) che hanno istituito in Italia gli Icam, cioè gli “Istituti a custodia attenuata per madri”, previsti sull’esempio del prototipo avviato con successo a Milano da quasi cinque anni, frutto di un accordo tra ministero della Giustizia, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano.

La legge votata dal Parlamento consentirà alle detenute incinta o con figli minori (fino a sei anni di età) di non stare in cella con i loro bambini, ma di essere ospitate in apposite strutture a custodia attenuta, gli Icam.

Secondo dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, attualmente vi sono 43 piccoli (di età sotto i tre anni) in carcere con le madri detenute, mentre altre quattro detenute sono in stato di gravidanza.

Per loro, grazie alla nuova legge, si apriranno le celle del carcere e, se il piano si realizzerà nei tempi previsti, potranno vivere una detenzione attenuta che, sull’esempio di Milano, potrà prevedere sala polivalente, lavanderia, camere da letto, guardaroba, sala, cucina, giardino, infermeria e spazio per i giochi.

Il ministro Mara Carfagna ha dichiarato “l’idea stessa che dei bambini, per definizione innocenti, fossero costretti a vivere in carcere era inaccettabile e ora abbiamo divelto le loro sbarre.”

Per il Pd, che sul voto finale si è astenuto, la sen. Anna Maria Carloni teme che la legge resti inapplicata, perché lasciata a provvedimenti successivi.