Formazione obbligatoria docenti, Turi (Uil Scuola): ‘Diciassette milioni di ore, sembra possibile?’

“Questa scuola non è da ri-formare è da lasciare in pace. Rispettare il lavoro, dare stabilità alle persone e sicurezza agli studenti. Poche cose chiare da fare subito”. E’ questa l’idea di Pino Turi, segretario Uil Scuola, alla vigilia della manifestazione dei sindacati firmatari del Patto della Scuola in programma per domani, 9 giugno, davanti Montecitorio.

“Una formazione obbligatoria e diffusa per tutti i docenti: immaginate 700 mila docenti con una formazione di 25 ore obbligatorie. Sono 17 milioni di ore di formazione. Ma può essere mai possibile? Siamo sicuri di volere un investimento di questo tipo? E cosa porterà in futuro?”, si chiede ancora Turi.

“Siamo agli esordi della fine degli insegnanti di sostegno così come li abbiamo avuti fino ad oggi, in un rapporto diretto con l’alunno. Si smantella una scelta di civiltà. Il tema del sostegno e dell’inclusione a scuola dei ragazzi che ne hanno diritto è tema che non può essere sottovalutato – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi -“.

“Nelle pieghe della legge di Bilancio, nel Sostegni Bis, si nascondono misure che vanno a smantellare – con perizia ingegneristica – la scuola pubblica come l’abbiamo pensata e voluta fino ad oggi. Incursioni legislative dirottano diritti verso funzionalità più agevoli: cosa serve? Lo faremo fare. Così il lavoro degli insegnanti si polverizza in una misurazione algebrica, quantitativa invece che qualitativa. Rientrate in classe e recuperate gli apprendimenti: questo viene detto loro. Quando invece, dovrebbero essere create – da oggi – le condizioni per consentire loro di fare appieno il loro lavoro. Nessuna traccia del lavoro in classe: tra digitale, svolta green, rigenerazioni, formazione obbligatoria la didattica sembra evaporata”, dice ancora il segretario Uil Scuola.

“Ci sono poche cose chiare da fare subito: dare stabilità al lavoro che si fa a scuola e mettere in sicurezza gli studenti. Scuole sicure e inclusive, aule adeguate, insegnanti in cattedra liberi di insegnare, dirigenti e segreterie funzionanti. Domani porteremo questi temi in Piazza. Sono temi di buonsenso sui quali vanno fatte scelte immediate di altrettanto buonsenso”, conclude Turi.

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