Formazione iniziale/1. Ecco il nuovo insegnante

E’ il piatto forte con il quale il ministro Gelmini ha aperto al Meeting di Rimini la nuova annata: il nuovo regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti. Un regolamento, e non un decreto legislativo (come previsto dalla riforma Moratti), perché il decreto legislativo 227/2005 era stato a suo tempo soppresso dal governo Prodi con la Finanziaria 2008.

Il regolamento era stato ritenuto uno strumento più agibile dal punto di vista procedurale, e meno stringente dal punto di vista del controllo politico: quasi una cambiale in bianco (come lamentò l’allora opposizione di centro-destra), che però ha finito per essere utilizzata proprio dal centro-destra tornato al governo. Con un sostanziale ritorno all’impostazione Moratti (niente SSIS, più tirocinio, accesso a numero programmato), e qualche tratto di maggiore modernità (inglese e informatica per tutti). Vediamone gli aspetti più rilevanti.

Scuola dell’infanzia e scuola primaria: per insegnare sarà necessaria la laurea quinquennale (ciclo unico), a numero programmato e con prova di accesso, che consentirà di conseguire l’abilitazione. Sono rafforzate le competenze disciplinari, è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie e ci sarà più attenzione per il problema degli alunni con disabilità, prevedendo per tutti alcuni insegnamenti di base sui bisogni speciali.

Scuola secondaria di primo e secondo grado: è richiesta la laurea magistrale (3+2) più 1 anno di “Tirocinio Formativo Attivo” (TFA) nella scuole; anche in questo caso è prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato, calcolato sul fabbisogno futuro del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie; il TFA contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; rispetto alla SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) si evita la ripetizione degli insegnamenti disciplinari già previsti nella laurea triennale e magistrale, e si dà più spazio a tirocinio, laboratori e didattiche disciplinari.