Formazione iniziale insegnanti, problema supplenti e nuovo contratto: incontro in Commissione Cultura con il ministro Bianchi

Si è svolto oggi, martedì 26 ottobre, il dibattito alla Camera dei deputati, in Commissione Cultura, con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Tra gli argomenti dibattuti l’approvazione al Senato della legge sulle Fondazioni ITS Academy, la formazione iniziale degli insegnanti e le disfunzioni tuttora presenti nelle scuole con riferimento ai supplenti. Di seguito i dettagli nell’intervento dell’On. Aprea, Forza Italia.

Urgenza approvazione al Senato legge Fondazioni ITS Academy

“L’intervento del Presidente Draghi al Consiglio Europeo ha confermato l’impegno del nostro Paese per una implementazione delle Riforme, che potremmo definire del futuro: la transizione digitale, la transizione ecologica, le nuove fonti alternative di energia e tutto quello che sappiamo essere al centro del PNRR – ha dichiarato Aprea -. Anche la Legge di Bilancio insiste sui cambiamenti che dovranno intervenire a seguito dei nuovi investimenti, pure nel campo dell’istruzione e della formazione. Mentre si studia la ‘messa a terra’ delle riforme, emerge sempre più chiaramente, e direi drammaticamente, la mancanza di tecnici qualificati nel nostro Paese”.

“La lista delle figure professionali di cui sono sprovviste le imprese edili è lunga – ha detto ancora la deputata di Forza Italia -.  Ora per sopperire alla grave carenza di figure qualificate le aziende del settore chiedono di mettere a punto appositi percorsi di formazione… Non vi è dubbio allora che l’approvazione della legge AS 2333, che istituisce la prima filiera tecnologica professionalizzante non accademica del nostro Paese, rafforzando e dando nuova veste giuridica agli ITS, diventa urgente. Anche perché, come tutti sappiamo perché la legge possa essere operativa, occorrerà l’approvazione di tutte le norme di secondo livello, dai decreti alle linee guida che richiederanno tempi lunghi, ancorché definiti nella legge, e l’istituzione di Tavoli di confronto con le Regioni e con tutti gli altri Ministeri interessati. Dobbiamo essere capaci di approvare la legge in tempi brevi, prima che la sessione di bilancio di Camera e Senato ne ostruisca l’approvazione”.

Formazione iniziale degli insegnanti

In merito alla formazione iniziale degli insegnanti (riforma inclusa nel PNRR), il Ministero dell’Istruzione si starebbe orientando per un percorso di 64 crediti aggiuntivi che i giovani laureati devono acquisire per partecipare alle selezioni concorsuali per l’insegnamento. “Noi di Forza Italia, e non credo soltanto noi, siamo contrari a questa ipotesi di riforma perché tutto ciò che è ‘aggiuntivo’ non può determinare e soprattutto qualificare una professionalità come quella docente. E soprattutto non si può – a detta di Aprea – al punto in cui siamo, mentre abbiamo centinaia di migliaia di docenti precari e non privi di abilitazione, creare un nuovo esercito di laureati non abilitati che costituirebbero un nuovo grande problema per l’Amministrazione per le fasi delle selezioni finalizzate all’immissione in ruolo. Per queste ragioni, noi di Forza Italia rilanciamo con forza nel dibattito politico istituzionale di questa Legislatura i corsi di laurea magistrale con valore abilitante per l’acquisizione delle competenze disciplinari, pedagogiche, didattiche, relazionali e comunicative dei docenti, per poter disporre di docenti abilitati all’insegnamento al termine di un percorso di formazione inziale di tipo accademico, rafforzati in questa nostra scelta di campo anche dalla recente legge che ha introdotto i titoli di laurea abilitanti nell’area sanitaria (A.C. 2751 approvata il 23/06/2021)”.

“Così pure, il Ministero non può continuare ad ignorare che la legge 62/2000 impone alle scuole paritarie di utilizzare docenti abilitati, ma in assenza di corsi abilitanti, le stesse scuole paritarie vivono situazioni di inadempienza, loro malgrado. Un corso di laurea magistrale abilitante all’insegnamento avrebbe il duplice vantaggio di essere sicuramente performante rispetto alla poliedricità delle competenze richieste oggi a chi sceglie la funzione docente e nello stesso tempo, porterebbe ad abbreviare e semplificare l’accesso alla selezione per l’incarico a tempo indeterminato ad un’età anagrafica certamente più consona per iniziare una carriera scolastica. Al conseguimento delle lauree magistrali si arriva, infatti, in media a 23-24 anni. E se le successive procedure concorsuali, meglio se di istituto per rafforzare l’autonomia scolastica e le reti di scuole, saranno previste ogni anno o ogni 2 anni, si potrebbe ritornare ad avere docenti preparati e motivati dai 20 ai 30 anni. Al contrario, continuiamo ad avere nelle nostre scuole insegnanti non solo generalmente impreparati alle nuove sfide, ma molto avanti nell’età, come la stessa Fondazione Agnelli ha qualche giorno fa confermato nel Rapporto sulla scuola secondaria di primo grado, che ci parla di un’età media dei professori di questo segmento scolastico molto alta (poco meno di 52 anni) mentre solo 1 prof su 100 ha meno di 30 anni (analogo problema è presente anche a livello di docenti universitari)”.

Formazione in servizio degli insegnanti / Coding obbligatorio per gli studenti

Non meno problematico è il tema della formazione in servizio dei docenti. “Adesso che le lezioni sono riprese in presenza, ed è certamente un bene, si abbandonano di nuovo le tecnologie e la didattica digitale, anziché aver fatto un passo avanti ne facciamo due indietro, per di più con il danno relativo ad investimenti che al contrario devono costituire un vero e proprio punto di partenza per una ‘nuova’ normalità scolastica”, ha detto la deputata azzurra.

“Non possiamo accettare che solo la scuola continui ad offrire una proposta formativa del Novecento, ormai superata che non utilizzi i linguaggi ma anche le potenzialità delle tecnologie ad uso didattico per potenziare la qualità degli apprendimenti e della formazione personale di ogni studente. Forza Italia per questo le chiede di prevedere al più presto:
1. percorsi di formazione di didattica digitale obbligatoria per tutti gli insegnanti, a cominciare da quelle scuole che hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto di strumentazioni tecnologiche;
2. la formazione alla didattica digitale dei docenti assunti all’inizio di questo anno scolastico e che sono nell’anno di prova;
3. fin dalla prossima Legge di Bilancio lo studio del “Coding” obbligatorio nella scuola italiana dal primo ciclo a partire dall’anno scolastico 2022/23″.

Disfunzioni tuttora presenti nelle scuole con riferimento ai supplenti

Come ha denunciato anche Tuttoscuola qualche giorno fa, a distanza di un mese dall’inizio delle lezioni, nonostante le rassicurazioni e i comunicati un po’ enfatici, sono ancora molte le scuole a non avere tutti i docenti in cattedra. Diverse segreterie delle scuole sono tuttora in affanno nella ricerca di supplenti, mentre aumenta anche il fenomeno di docenti fuori graduatoria che presentano domanda di disponibilità per eventuali supplenze (MAD). In molte province anche gli ordinari diocesani sono in difficoltà nel segnalare alle scuole docenti abilitati all’insegnamento della religione cattolica da incaricare per una supplenza annua. Insomma, ancora più di quanto avveniva negli scorsi anni, c’è una notevole difficoltà a trovare prontamente i supplenti.

“Si tratta di una situazione strana e contraddittoria – ha dichiarato Aprea – , perché nelle graduatorie provinciali per le supplenze sono iscritti migliaia di insegnanti e anche nei concorsi per reclutare docenti nelle scuole statali hanno presentato domanda di partecipazione centinaia di migliaia di candidati alla ricerca di un posto stabile. Alcuni anni fa a Roma, subito dopo il varo della legge sul reddito di cittadinanza, un assistente amministrativo con incarico annuo che veniva dalla Campania si dimise di punto in bianco, dichiarando che con le spese di viaggio per raggiungere la sede di servizio e altri oneri connessi non aveva convenienza a continuare il lavoro lontano dal luogo di residenza ed era meglio avvalersi del reddito di cittadinanza. Un caso isolato? Forse, ma è emblematico della possibile distorsione che questa legge potrebbe indurre anche nel mondo della scuola soprattutto tra i precari che hanno residenza molto lontana dal potenziale luogo di lavoro.  Insomma, quest’anno, complice la coda della fase pandemica, sembra siano aumentati di molto i docenti supplenti che rinunciano all’incarico per continuare a ricevere il reddito di cittadinanza (se non addirittura l’indennità di disoccupazione)”.

Nuovo contratto dei docenti: progressione di carriera

Secondo quanto riportato da agenzie di stampa del Ministero dell’Istruzione, nell’atto di indirizzo politico per il 2022 ci sarebbe anche la valorizzazione e formazione del personale e il miglioramento della valutazione del sistema scolastico, nonché potenziamento del corpo ispettivo. “Ministro Bianchi – ha detto Aprea – , Forza Italia condivide questa scelta e ti incoraggia a declinare questi obiettivi in veri e propri indicatori di professionalità degli insegnanti da correlare alla retribuzione, per qualificare e motivare sempre di più i nostri docenti”.

Conferma dei 70 milioni per sostegno a studenti disabili scuole paritarie

Forza Italia, nel corso dell’incontro alla Camera con il ministro Bianchi – ha chiesto inoltre di confermare con la Legge di Bilancio del 2021 i 70 milioni di euro necessari a sostenere parte delle spese per bambini e ragazzi con disabilità iscritti agli istituti paritari.

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