Fondazione Agnelli/1: nell’anno 2007/08 hanno insegnato 242mila docenti precari
La Fondazione Giovanni Agnelli ha diffuso oggi delle Anticipazioni sul Rapporto 2009 sulla scuola in Italia, che la Fondazione pubblicherà a febbraio.
Le anticipazioni riguardano sostanzialmente un’analisi delle dimensioni del corpo degli insegnanti, in un periodo in cui, come nota anche il documento, questi sono “al centro di un aspro confronto politico e sindacale sulla questione dei ‘tagli’ al personale docente, così come prefigurati dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133 e dettagliati dal Piano programmatico presentato dal Miur di concerto con il Ministero dell’Economia“.
Le domande cui le anticipazioni del Rapporto provano a dare risposta sono quattro:
1) Quanti sono gli insegnanti in Italia?
2) Come si è giunti a queste dimensioni?
3) Sono tanti o sono pochi?
4) Che cosa succederà nei prossimi anni?
Al primo quesito, il Rapporto risponde così: “Il numero esatto non lo conosce nessuno“.
L’unico dato sicuro riguarda il personale docente della scuola statale nell’anno scolastico 2007-08, che è di oltre 840.000 insegnanti, di cui 750.000 circa su posti normali e 90.000 su posti di sostegno (finalizzati all’integrazione degli alunni disabili), cui vanno aggiunti 25.000
insegnanti di religione, e quasi 35.000 docenti di scuole gestite da altre amministrazioni pubbliche (comuni, e province autonome).
Gli insegnanti della scuola privata sono stimabili in almeno 80.000, mentre sarebbero almeno 100.000 i docenti cosiddetti spezzonisti, cioè insegnanti dotati di abilitazione impegnati come supplenti per spezzoni di anno scolastico, o per spezzoni di un regolare orario settimanale.
La varietà contrattuale nel mondo della scuola è un elemento molto caratteristico dell’attuale corpo docente in Italia: ai 700.000 insegnanti assunti a tempo indeterminato e di ruolo, occorre aggiungerne e 22.000 assunti a tempo determinato annuale (ossia con un contratto da settembre a fine agosto successivo), e 120.000 tempo determinato “fino al termine delle attività didattiche”
(con un contratto da settembre a giugno).
Dunque i docenti privi di contratto a tempo indeterminato che hanno insegnato lo scorso anno nella scuola pubblica sono circa 242.000 (142.000 a tempo determinato, più 100.000 spezzonisti).
In Italia l’81% degli insegnanti è di sesso femminile, contro il 70% di Germania e Regno Unito, e il 67% di Francia e Spagna.
Un’altra caratteristica distintiva dei nostri docenti è la vecchiaia: l’età media dei docenti di ruolo “è pari a 50 anni, con un’oscillazione tra i 47 anni delle primarie e i 51 delle secondarie di I grado. La quota di insegnanti di oltre i 50 anni supera il 55%. Negli altri paesi europei il corpo docente è più giovane: nel Regno Unito i docenti oltre 50 anni sono il 32%, in Francia il 30% e in Spagna il 28%. Solo la Germania, con il 47% di insegnanti ultra50enni, si avvicina all’Italia“.
Le anticipazioni sono visibili integralmente a questa pagina del sito della Fondazione Agnelli.
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