Flc-Cgil: giù le mani dalle vacanze elettorali dei docenti
Come è ormai consuetudine, molte scuole tra una settimana saranno sede di seggio per le elezioni politiche e regionali. La consultazione provocherà effetti sul normale andamento delle lezioni con effetti sull’attività degli alunni e sugli oneri di servizio del personale scolastico.
Per le possibili ricadute sul personale la Flc-Cgil ha stilato un prontuario dei diritti e degli impegni, come al solito, preciso ed esaustivo. Anche se a senso unico.
Il prontuario (www.flcgil.it) esamina ad ampio raggio la casistica delle varianti di chiusura delle scuole e dei conseguenti effetti sui docenti e sul personale Ata:
– chiusura totale della scuola;
– chiusura solo di sezione staccata di scuola secondaria di I o II grado, ubicata in comune diverso, con mantenimento del funzionamento della sede centrale;
– chiusura di singolo plesso o succursale di una scuola con più sedi, ma non della sede centrale;
– chiusura di una parte dell’edificio scolastico, ovvero sospensione delle lezioni/attività didattiche, ma senza la chiusura della presidenza e segreteria;
– chiusura di scuola con presidenza ma non di altri plessi, succursali o sezioni staccate;
– servizi di supporto al funzionamento dei seggi;
– chiarimento sulle ferie.
In tutti i casi esaminati sembra prevalere la preoccupazione sindacale di difendere il ‘diritto’ del personale di farsi qualche giorno di vacanza extra in più, sugli effetti sul servizio offerto alle famiglie. Il dossier precisa anche che “a prescindere delle diverse fattispecie sopra descritte, nessun lavoratore docente e ATA può essere obbligato a fruire di giorni di ferie nelle giornate di utilizzo della scuola come seggio elettorale”. A conclusione dei vari casi esaminati la diffida sindacale è quasi sempre questa: “In ogni caso l’utilizzo del personale non può essere stabilito in via unilaterale ma deve sempre essere regolato nel contratto di scuola”.
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