Fioroni e Aprea: minimalista sarai tu

La riforma scolastica del governo di centrodestra è stata annunciata come ‘epocale’ ma in realtà è minimale. Per questo va risistemata“. Così si è espresso il ministro Giuseppe Fioroni nella sua attesa audizione alla commissione Cultura della Camera.
Minimaliste o semplicistiche” sono, al contrario, le linee strategiche esposte dal ministro, ha ribattuto l’ex sottosegretaria Valentina Aprea in un lungo e polemico intervento, quasi una controrelazione.
E’ abbastanza singolare che i protagonisti di questo confronto abbiano usato lo stesso aggettivo – “minimalista” – per definire la linea di politica scolastica l’uno dell’altro. Dai resoconti delle agenzie (non sono ancora disponibili i testi integrali degli interventi) si evince che a giudizio del ministro Fioroni la riforma Moratti è “minimalista” nel senso che ha di fatto prodotto risultati assai modesti rispetto alle ambizioni e agli obiettivi dichiarati (il superamento radicale del modello gentiliano), e addirittura nulli nella fascia dell’istruzione secondaria superiore e per quanto riguarda la lotta alla dispersione scolastica.
Secondo la Aprea, invece, sono le linee di politica scolastica esposte da Fioroni ad essere “minimaliste” nel senso che cercano di minimizzare i risultati ottenuti dalla riforma Moratti o addirittura di “disfare la riforma” attraverso l’applicazione del “modello di Penelope“.
Non ci sembra che il tipo di dibattito svoltosi in questa occasione apra prospettive incoraggianti per chi pensa che il confronto dovrebbe svolgersi sempre in positivo, sulle cose da fare e su come farle al meglio, cercando di allargare il consenso. Ma la legislatura è solo all’inizio, e tutte le opportunità sono in campo…