Finanziaria, salta la clausola di salvaguardia

La Commissione Cultura della Camera sta procedendo all’esame degli articoli (dal 65 al 68) del disegno di legge sulla Finanziaria relativi alla scuola.

Dopo la presentazione di numerosi emendamenti, è cominciata in sede referente la discussione, particolarmente accesa attorno alla cosiddetta clausola di salvaguardia che prevede un intervento obbligato di riduzione del bilancio del ministero della Pubblica Istruzione nel caso non si realizzino i risparmi di spesa previsti per l’istruzione.

Il comma 15 dell’art. 66 prevede che “Dall’attuazione del presente articolo devono conseguire economie di spesa per un importo complessivo non inferiore a euro 448,20 milioni per l’anno 2007, a euro 1.324,50 milioni per l’anno 2008 e a euro 1.402,20 milioni a decorrere dall’anno 2009.”

E la norma di salvaguardia dell’art. 67 dispone che “Al fine di garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio …. in caso di accertamento di minori economie, si provvede … a ridurre le dotazioni complessive di bilancio del Ministero della pubblica istruzione, ad eccezione di quelle relative alle competenze spettanti al personale della scuola, in materia lineare, fino a concorrenza degli importi indicati dal comma 15 del predetto articolo.”

I deputati Sasso (DS) e Folena (RC), rispettivamente relatore di maggioranza e presidente della Commissione, hanno presentato un emendamento per la soppressione della clausola di salvaguardia per l’istruzione.

E la Commissione ha approvato l’emendamento.

In questo modo le riduzioni di organico, e i risparmi della spesa per l’istruzione diventano impegni previsionali, anziché rigidi adempimenti.