Finanziaria 2007: ma dove sono i tagli?

Dall’attuazione del presente articolo (n. 66, ‘Interventi per il rilancio della scuola pubblica’, ndr) devono conseguire economie di spesa per un importo complessivo non inferiore ad euro 448,20 milioni per l’anno 2007, euro 1.324,50 milioni per l’anno 2008 ed euro 1.402,20 milioni a decorrere dall’anno 2009“.
Questa è la drastica previsione contenuta nel comma 14 del citato art. 66 della Finanziaria 2007. Una previsione blindata dal successivo art. 67 (“Clausola di salvaguardia“), che dispone misure automatiche di riduzione della spesa se non si realizzano le economie di cui all’art. 66.
Economie che dovrebbero derivare da una serie di interventi in materia di: 1) incremento del valore medio nazionale del rapporto alunni/classe dello 0,4; 2) superamento degli attuali criteri di determinazione del fabbisogno di insegnanti di sostegno; 3) assunzione a tempo indeterminato di 150.000 docenti e 20.000 unità di ATA; 4) riconduzione delle supplenze brevi ai valori medi nazionali (ci sono 6 Regioni che debordano); 5) formazione in servizio degli insegnanti di scuola primaria finalizzata a consentire loro di insegnare anche la lingua inglese; 6) riduzione, a decorrere dall’anno scolastico 2007/2008, dei carichi orari settimanali delle lezioni negli Istituti professionali di Stato; 7) esclusione dagli organici della scuola del personale docente permanentemente inidoneo ai compiti di insegnamento e collocato fuori ruolo (sarà assorbito da altre Amministrazioni); 8) riconversione professionale obbligatoria del personale docente in soprannumero sull’organico provinciale; 9) confluenza dell-INDIRE e degli IRRE nella nuova “Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica”, e riduzione al 50% del relativo personale; 10) ristrutturazione degli organi di governo dell’INVALSI ed effettuazione del concorso già previsto dal decreto legislativo n. 286/2004; 11) nomina dei due revisori dei conti delle scuole “con riferimento agli ambiti territoriali scolastici“, assegnando i relativi risparmi alle stesse scuole; 12) eliminazione della quota aggiuntiva del 10% nei concorsi a dirigente scolastico.
Riusciranno queste misure (che in alcuni casi aumentano, anziché diminuire la spesa) a condurre ai sostanziosi risparmi di cui al citato comma 14 dell’art. 66? Non sarà facile. E su alcune delle sopra elencate misure già gravano pesanti riserve dei sindacati, che annunciano azioni di protesta…