Finanziamento diretto alle scuole: una semplificazione o una complicazione?

L’art. 65 del disegno di legge per la Finanziaria 2007 introduce una modifica, a dir poco rivoluzionaria, nella forma di erogazione dei finanziamenti alle scuole.

Per decenni l’assegnazione delle risorse finanziarie per il funzionamento delle istituzioni scolastiche è sempre avvenuto per il tramite degli uffici scolastici territoriali. Ora non più.

Dal prossimo esercizio finanziario 2007 le risorse economiche verranno direttamente assegnate dal MPI alle istituzioni scolastiche, senza alcun passaggio intermedio o filtro valutativo.

L’accentramento è in chiara controtendenza rispetto alle politiche di decentramento amministrativo messe in atto nel corso degli anni.

Probabilmente questa riforma, che vuole essere una semplificazione, è motivata dal fatto che in qualche caso si sono registrati localmente ritardi di erogazione dei fondi.

Ma non è detto che la scorciatoia individuata dal disegno di legge semplifichi effettivamente le procedure. Anzi.

La distribuzione delle risorse deve tener conto, infatti, di un insieme di indicatori che connotano ogni istituzione scolastica (struttura dell’istituzione, alunni e loro tipologie, progetti, condizionamenti territoriali, ecc.) che, allo stato attuale, non sono nella diretta conoscenza del ministero.

Nonostante si preveda una specifica azione di monitoraggio da parte del MPI, la modifica, anche se motivata da lodevoli intenzioni, potrebbe diventare una complicazione inutile, invece di essere una semplificazione razionale.