Esami di Stato/1. Quel 30% che si diploma senza meritarlo

E’ noto (chi insegna lo sa) che buona parte degli studenti di scuola media che conseguono il diploma di licenza con la votazione minima oggi richiesta (6 in tutte le materie) ha gravi carenze di preparazione e di risultati in una o più discipline. Mancano dati certi, ma alcune stime fanno ascendere al 30% il numero di questi studenti.

Il 6 viene assegnato per non bocciare il candidato, ma nasconde un voto che in molti casi sarebbe di poco o di molto più basso. Ormai però, per una serie di motivi (pedagogici, sociali, di mutata percezione del proprio ruolo da parte dei docenti), il carattere selettivo dell’esame di licenza media – come anche del precedente giudizio di ammissione all’esame – è stato di fatto annullato da una prassi consolidata.

Lo stesso si può dire della maturità, alla quale vengono ammessi quasi tutti gli studenti del quinto anno, anche quelli carenti in una o più materie, che poi vengono promossi con percentuali superiori al 99%.

Le conseguenze di questa discrasia tra (im)preparazione effettiva di molti candidati e loro promozione in massa agli esami di Stato si colgono nei percorsi di studio successivi: l’alto tasso di dispersione nella scuola secondaria superiore statale – quantificato nel dossier di Tuttoscuola nel 14,8% dopo il primo biennio e nel 27,9% al quinto anno (dati 2013-2014) – e a livello degli studi universitari, intrapresi peraltro solo da una parte (decrescente negli ultimi anni) dei neodiplomati.