
Emergenza Napoli/4: anche nelle scuole medie la giornata di lezione è breve
A differenza delle scuole elementari, dove la costituzione di classi a tempo pieno dipende prima di tutto dall’intervento delle Amministrazioni comunali che devono assicurare servizi di mensa e locali adeguati, per il tempo prolungato della scuola media è invece lo Stato che decide l’attivazione del servizio, senza che vi sia obbligo dei Comuni di predisporre servizi di mensa e aule o laboratori di supporto. Ma ovviamente l’assenza di servizi di mensa penalizza la scelta delle classi a tempo prolungato, come succede a Napoli, dove 6.411 alunni su 128.150, cioè solamente il 5%, fruisce di mensa, tanto che le classi organizzate a tempo lungo sono appena 576 su 5.859, il 9,83%.
Da alcuni anni a questa parte il numero delle classi a tempo prolungato nella scuola media, al contrario di quello che succede nella scuola elementare, tende a diminuire in tutta Italia (1,5 punti in percentuale dal 2001 al 2005), ma a Napoli negli ultimi cinque anni il numero delle classi funzionanti con questo modello organizzativo è diminuito in modo ancor più consistente (3,2 punti in percentuale), passando dal 13,06% al 9,83%.
Rispetto alla media nazionale che vede il 22,69% di classi di scuola media funzionanti a tempo prolungato, Napoli è tra le ultime gradi città con bassa percentuale di classi a tempo lungo.
Nelle grandi città dell’area meridionale solamente Palermo è nella media nazionale di classi funzionanti a tempo prolungato, anche se, come Napoli, ha solamente il 5,3% di alunni che fruiscono di mensa scolastica.
Altri approfondimenti sulla particolare situazione del sistema formativo di Napoli (in particolare sul record di dispersione ma anche sugli anticipi) sono su tuttoscuola.com
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