Elezioni RSU. I confederali al 71%, ma i Cobas non ci stanno

Secondo la Flc-Cgil, che ha fornito i dati relativi al 93% dei voti espressi in occasione del rinnovo delle RSU, Cgil, Cisl e Uil raggiungono insieme il 71% dei voti (Flc-Cgil 33,39%, Cisl scuola 24%, Uil scuola 13,62%), con una avanzata complessiva di quasi il 3%, mentre perdono consensi lo Snals (-0,44%) e soprattutto i Cobas, calati dal 4% del 2003 al 2,7% del 2006. “E’ un voto inequivocabile che premia Cgil Cisl e Uil e boccia tutti gli altri“, ha commentato seccamente Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL.
Ma i Cobas non ci stanno, e accusano la CGIL di aver fornito “cifre lontane dal vero” perché “le elezioni si sono svolte con modalità truffaldine che rendono i dati generali del tutto fuori della realtà e dei rapporti di forza“. Ciò avviene, secondo loro, perché “la rappresentanza nazionale dei sindacati non è valutata su liste nazionali ma sommando i risultati delle liste di scuola, in modo tale che i lavoratori di un istituto non possono votare il sindacato preferito se esso non ha un candidato alla RSU di quella scuola“.
Nelle scuole dove si poteva votare Cobas per la rappresentanza nazionale, perché c’erano anche candidati locali di questa organizzazione (1500 in tutto), i Cobas stessi rivendicano di essere “il primo sindacato alla pari con la Cgil“. Su questa base essi invitano il governo “a prendere atto del vero risultato e ad intervenire urgentemente per ripristinare la democrazia nella scuola, ponendo fine al monopolio Cgil-Cisl-Uil imposto per legge“.
D’altra parte non si può certo imputare a CGIL CISL e UIL di avere nelle scuole un radicamento più ampio e capillare di quello che i Cobas stessi sono riusciti finora a realizzare.