Educazione motoria alla primaria al via, ma per i nuovi prof incombe un pesante pendolarismo. Per ognuno di loro almeno 6 scuole in cui insegnare

Si presenta decisamente in salita l’avvio della nuova educazione motoria nella scuola primaria, a causa, soprattutto, della capillare distribuzione dei plessi scolastici sul territorio che raggiungono tuttora il ragguardevole numero di 14.802 unità (più del doppio delle 7.235 delle scuole secondarie di I grado).

È il retaggio storico della iniziale scuola dell’obbligo (una scuola per ogni campanile) che comporta quindi la molteplicità dei plessi e il conseguente numero ridotto di alunni in ciascuno. Oltre alle 3.653 pluriclassi (quasi tutte con qualche alunno di quinta), sono numerosissimi i plessi con un solo corso (5.031) e, quindi, con una sola classe quinta interessata a questa miniriforma del docente di educazione motoria prestato dalla scuola secondaria.

Sono 4.046 i plessi con due classi quinte, 1.759 quelli con tre classi quinte, 806 con quattro classi quinte, 275 con cinque classi quinte. Pochi i plessi con un numero superiore di classi quinte.

Il Ministero dell’Istruzione ha precisato nella nota sugli organici che sono 13 le scuole con cattedra piena, ma da un riscontro di Tuttoscuola risulta che vi sia soltanto la scuola primaria “Marconi” di Afragola (Napoli) ad avere 11 classi quinte, la quantità esatta per la cattedra piena di 22 ore.   Per tutte le altre scuole il docente svolgerà il servizio su due o più plessi.

Nelle province dove in maggior parte i plessi scolastici di primaria sono di ridotte dimensioni una cattedra piena di educazione motoria può essere costituita dalle quinte classi di molte scuole, a volte anche distanti tra loro.

I nuovi prof di educazione motoria alla primaria avranno in media oltre sei scuole in cui dovranno insegnare. Se insegneranno in dieci scuole, dovranno recarsi ogni giorno in due scuole diverse (per prestarvi tutte di seguito le due ore previste).

Le province con il numero medio più elevato di scuole per ogni docente sono quelle di Verbano-Cusio-Ossola con in media 15 scuole per docente, seguita da Isernia (12,7), Vibo Valentia (11,7), Asti (11,3), Belluno (10,9), Rieti (10,5), Imperia (10,1), Oristano (10), ecc.

L’anno prossimo, con l’estensione dell’educazione motoria alle quarte classi, la media delle scuole per docente si dimezzerà, ma per quest’anno il pendolarismo raggiungerà livelli mostruosi.

C’è da aspettarsi una comprensibile reazione dei sindacati, senza considerare che potrebbero essere numerose le rinunce alla supplenza e non solo per il pendolarismo eccessivo e oneroso. Le MAD già scalpitano per subentrare.

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