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Educazione finanziaria? Sì, servo

Nel nostro Paese, dove il risparmio privato ha un alto tasso dimensionale, l’educazione finanziaria negli ultimi tempi è una delle tematiche più discusse. Può l’educazione finanziaria contribuire a migliorare le situazioni di vulnerabilità sociale offrendo nuove opportunità di apprendimento? Ne abbiamo parlato nel numero di settembre di Tuttoscuola in un articolo a firma di Paola Torre.

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I giovani e non solo non eccellono nelle conoscenze finanziarie. Numerose le iniziative avviate da vari organismi anche istituzionali nei contesti scolastici per raggiungere tutte le fasce della popolazione e socializzare i concetti da utilizzare nella vita quotidiana.

Il museo del Risparmio di Torino è impegnato da tempo a promuovere iniziative di sensibilizzazione di educazione finanziaria per migliorare le conoscenze dei cittadini italiani in materia di risparmio, investimenti, etc. “Riteniamo sia necessario – sottolinea la Direttrice del Museo Giovanna Paladino- andare a battere il ferro, in particolare, nelle scuole dove alberga il futuro. La missione di un museo è anche questo, stare vicino alle persone più vulnerabili e impegnarsi al loro fianco in collaborazione con la comunità scolastica”.

Lo sviluppo di iniziative di educazione finanziaria rappresenta un mezzo per sostenere, in una società in cui la finanza è di fondamentale importanza, anche le persone che maggiormente potrebbero beneficiare di una migliore conoscenza finanziaria come i soggetti con DSA e BES più vulnerabili, facilitando la loro inclusione nella società civile.

Nel 2018 il Museo del Risparmio prova a dare una risposta concreta  a questa domanda con due nuovi progetti: il primo rivolto alle persone affette da lieve disabilità cognitiva, il secondo rivolto agli studenti delle scuole così dette “di frontiera”, in quanto collocate in quartieri “difficili”.

Eureʞa

Le persone con disabilità mentali, anche lievi, sono maggiormente esposte al rischio di esclusione  in ambito economico, politico e relazionale, ed è quindi urgente-vista la dimensione del fenomeno collegato almeno in parte a ragioni demografiche- aiutarle ad acquisire, o riacquisire, un’autonomia nella gestione del denaro personale anche attraverso l’uso della tecnologia e la creazione di reti di supporto.

Alla luce di queste considerazioni, il Museo del Risparmio, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, a luglio ha lanciato Eureʞa, un concorso di idee rivolto a chi pensa di poter sviluppare strumenti e/o supporti tecnologici volti a migliorare il grado di autonoma gestionale delle persone (tra i 6 e i 99 anni) affette da lievi disabilità cognitive.

Una Commissione di esperti selezionerà le tre migliori proposte alle quali verrà offerto un premio in denaro: 10.000 euro per il progetto primo classificato, 7.000 euro per il secondo e 3.000 euro per il terzo. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte progettuali è fissato al 15 novembre 2018.

Tutte le informazioni relative alla partecipazione sono disponibili nel regolamento del concorso, consultabile sul sito internet del Museo del Risparmio (http://www.museodelrisparmio.it/eure%ca%9ea-educazione-finanziaria-e-disabilita-cognitive/).

Abbiamo approfondito la tematica illustrando un altro progetto nel numero di settembre di Tuttoscuola.

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