Educazione civica: insegnamento obbligatorio a settembre. Ma a oggi non ci sono (anche a causa del’emergenza) le linee guida

La scuola dissestata dal Coronavirus a settembre ha bisogno di ritrovarsi, di curare le ferite, di riprendere il cammino, di assestarsi. Non ha bisogno, in quel momento, di impegnarsi in riforme o di aprire nuovi fronti disciplinari oppure organizzare nuove formule di organizzazione didattica. Eppure, dietro l’angolo, a settembre c’è una novità che attende tutti gli insegnanti: la nuova educazione civica varata meno di un anno fa e che dovrebbe iniziare il suo percorso attuativo proprio dal 2020-21.

La legge 20 agosto 2019, n. 92 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione  civica”, entrata in vigore il 5 settembre 2019, prevede infatti l’insegnamento trasversale nelle scuole del primo e del secondo ciclo a partire dall’anno scolastico successivo alla sua entrata in vigore, cioè dal prossimo anno scolastico 2020-21.

L’art. 3 prevede anche che con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono definite linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che individuano, ove non  già  previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento. Ma c’è di più: l’art. 6 prevede a decorrere dal 2020 un piano di formazione dei docenti sulle tematiche relative all’insegnamento  trasversale dell’educazione civica, previa ricognizione, da parte delle istituzioni scolastiche, dei bisogni formativi del personale docente. 

Anche a causa dell’emergenza sanitaria, a tutt’oggi il Ministero non ha ancora emanato con decreto le Linee guida per l’attuazione della legge né ha definito le modalità di formazione dei docenti sulle nuove competenze connesse all’introduzione di tale disciplina.

Una mancata decretazione pienamente giustificata per quanto avvenuto in questi mesi.

L’emergenza sanitaria ha purtroppo compromesso la definizione e l’attuazione del piano di formazione degli insegnanti, quale condizione di fattibilità del nuovo insegnamento trasversale.  

Tuttavia nessuna disposizione normativa, a tutt’oggi, è intervenuta per disporre un più che logico rinvio al 2021-22 della nuova educazione civica. Ma in assenza di una ragionevole proroga, sarebbe sorprendente, per non dire altro, che a settembre si avvii, comunque, la nuova disciplina che richiede un’ora settimanale di insegnamento, senza sapere chi e come dovrà insegnarla.

Le scuole in emergenza farebbero fatica a inventarsi nuovi modelli organizzativi.