Edilizia scolastica, premiati vincitori ‘Vito Scafidi’, Fedeli: ‘Non si diventa cittadini nel solo percorso scolastico’

Scuole resilienti dopo i sismi di agosto-ottobre 2016 e gennaio 2017, pratiche e progetti diffusi di educazione civica ‘fai da te’. Su questi elementi è incentrata l’unidicesima edizione del Premio ‘Vito Scafidi’ per le Buone pratiche nella scuola promosso da Cittadinanzattiva e consegnato oggi a Roma alla presenza della ministra Valeria Fedeli. Secondo quanto riporta l’agenzia Dire, all’iniziativa hanno partecipato 110 scuole di 17 regioni, di queste 6 sono state le vincitrici.

Vito Scafidi, La scuola oltre il terremoto

Fra le vincitrici, 3 le scuole provenienti dalle zone terremotate che si sono aggiudicate la sezione speciale del premio, ‘La scuola oltre il terremoto’. Si tratta delll’I.C. ‘Egisto Palladini’ di Treia – Macerata, della la primaria plesso Piermarini dell’I.C. Foligno 2 – Perugia e della la primaria e l’infanzia ‘E. De Giorgi’ di Gagliole – Macerata. Gli studenti di questi tre istituti hanno raccontato le attività messe in campo per rielaborare la drammatica esperienza del terremoto, per adattarsi alle soluzioni provvisorie in cui fare scuola e per ritrovare una normalità perduta. Le tre vincitrici rappresentano una testimonianza della determinazione del personale scolastico e delle famiglie di voler reagire alle difficoltà mettendo in campo energie e risorse per guardare al futuro.

I vincitori

Per quel che riguarda invece le categorie ‘tradizionali’ questi i temi degli elaborati: educazione al benessere, alla sicurezza della scuola e del territorio, alla cittadinanza attiva. Ad aggiudicarsi il premio sono state l’I.C. Chieri 3 di Riva di Chieri – Torino, per la categoria Area Sicurezza a scuola e Territorio; l’Istituto professionale ‘Filippo Re’ di Reggio Emilia; per la categoria Educazione alla Cittadinanza Attiva; l’Istituto Superiore ‘Marie Curie’ di Pergine Valsugana – Trento per la categoria Educazione al Benessere. Una risposta da parte delle scuole quindi alle emergenze post terremoto e alle incertezze riguardo le condizioni degli edifici scolastici a causa anche della scarsa trasparenza sui dati.

Scuole adeguate sismicamente?

Secondo Cittadinanzattiva, sulle oltre 19mila scuole situate in zona a rischio sismico, di 14.270 non si sa se siano adeguate sismicamente; incertezze anche sugli esiti delle verifiche di vulnerabilità sismica negli edifici scolastici delle aree terremotate. E, ancora, dati vecchi e poco attendibili sulla sicurezza di gran parte delle scuole a causa dei ritardi nella messa online della nuova Anagrafe dell’edilizia scolastica.

Terremoto: coinvolgere tutti gli attori delle scuole da ricostruire

Ci chiediamo quali piani abbia predisposto il Miur per completare la fase di gestione delle emergenze e se e come si stia pensando di garantire un sostegno psicologico ed operativo al personale scolastico e agli studenti anche nei mesi a venire“, ha commentato Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva. Inoltre su 88 scuole inagibili dopo i sismi, per 25 di esse è partita la progettazione affidata in gran parte alle Università. “Proponiamo al commissario Errani – ha aggiunto Bizzarri – e ai quattro vicecommissari di coinvolgere tutti gli attori delle scuole da ricostruire per tenere conto delle specificità delle esigenze dei territori, di fare tesoro delle esperienze positive realizzate con il terremoto dell’Emilia Romagna per velocizzare i tempi e non disperdere le importanti competenze tecniche maturate”. 

Terremoto: ripartire dai cittadini

Crediamo che la rinascita e la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma – ha dichiarato Annalisa Mandorino, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva saranno possibili solo se si attiveranno le risorse e le energie dei cittadini, se vi sarà la loro partecipazione. Per questo stiamo lavorando alla organizzazione degli Stati generali delle comunità colpite dal sisma, che si svolgeranno a fine maggio, per fare rete con tutti i cittadini, i comitati civici, i comitati per le scuole, interessati a co-progettare la ricostruzione in un’ottica di resilienza e di sviluppo“.

Verifiche di vulnerabilità sismica

Un importante stanziamento di 100 milioni inserito con emendamento nel decreto Terremoto, fa sapere ancora Cittadinanzaattiva, dovrebbe consentire di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica in tutte le scuole situate in zona 1 e zona 2. “Ma chiediamo trasparenza su numero e esiti di queste verifiche e certezza sui tempi e i criteri di erogazione dei 100 milioni di euro, così come chiediamo trasparenza sulle condizioni in cui versano le 14.270 scuole (sul totale delle 19mila situate nelle zone 1 e 2) non adeguate sismicamente. Infatti secondo i dati del Miur solo 1 scuola su 8 (11,7%) è adeguata sismicamente, sulle altre non si hanno dati certi anche perché si fa ancora riferimento ad un’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica non aggiornata e con dati vecchi o poco attendibili. La Nuova Anagrafe dell’edilizia scolastica risulta indispensabile per capire su quali scuole investire prioritariamente e in quanti anni. Faremo quanto in nostro potere per riuscire ad averla on line ed accessibile a tutti i cittadini entro il 2017“. “Inoltre, dei 187 milioni di euro raccolti con l’8 per mille del 2016 a gestione statale di cui, approssimativamente, 37,4 milioni per l’edilizia scolastica, non sappiamo quale utilizzo sia stato fatto. La legge 107 ha nei fatti vanificato l’opzione di destinarli all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico, modificandone la procedura e affidando tale erogazione ad apposito decreto ministeriale del Miur“.

Fedeli: ‘Educazione civica non sia solo una materia’

L’educazione civica non sia solo una materia” e “non sia relegata a un’ora“: “si parla della formazione di cittadini attivi a 360 gradi” e “cittadini non si diventa solo nel percorso scolastico“, per poi, finita la scuola, regredire. Occorre quindi “formare l’insieme delle competenze e delle professionalità della scuola: dobbiamo essere la ‘buona pratica’ per la scuola e per i ragazzi, è il migliore insegnamento di educazione civica“. Ne è convinta la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che afferma come il Miur stia “già rivitalizzando l’educazione civica con delle scelte importanti di finanziamento dei Pon, legati all’educazione civica e alla cittadinanza europea e globale, e immettendo tutte quelle caratteristiche di contenuto e di opportunita’ di conoscenza per non discriminare nessuno“. Oggi, ha ribadito la ministra, a margine del Premio Buone pratiche sicurezza e salute a scuola “Vito Scafidi” di Cittadinanzattiva, l’educazione civica non va vista solo come una materia, ma come “un comportamento di tutti gli insegnanti, i presidi, il personale Ata, della politica, dei media, cioè di tutti quelli che hanno responsabilità e incidono sull’educazione e sulla formazione dei nostri ragazzi verso un comportamento civile