Due anni di applicazione sperimentale

Ufficialmente le nuove Indicazioni nazionali, destinate a sostituire quelle allegate ai provvedimenti di riforma del ministro Moratti, entreranno in applicazione effettiva e generalizzata dall’anno scolastico 2009-2010.
Vi saranno, dunque, due anni di avvicinamento, di graduale applicazione, di conoscenza, di approfondimento, di condivisione e, se necessario, di integrazione, prima che le Indicazioni diventino definitive (ma non immodificabili nel tempo).
Sarà, quella del prossimo biennio, un’applicazione sperimentale rimessa alla responsabilità e alla capacità delle scuole autonome dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, statali e paritarie.
Una scelta opportuna, soprattutto se le scuole non saranno lasciate sole, esposte al rischio di un fai date che potrebbe innescare pericolose situazioni di deregulation.
Una scelta, quella del rinvio dell’ufficiale applicazione, dettata forse anche dalla necessità di approntare quel regolamento governativo che accompagnerà le nuove Indicazioni e che dovrà sostituire quello transitorio previsto dal decreto legislativo morattiano n. 59/2004.
Un regolamento che richiede tempi e procedure lunghe e complesse e che il ministro Fioroni vorrebbe sostituire con una procedura più semplice e veloce, facendosi delegare dal Parlamento un percorso che affidi direttamente soltanto al MPI la decretazione regolamentare (ne ha anticipato la richiesta nel disegno di legge Bersani ter discusso all’inizio dell’estate in Parlamento).
In questa fase sperimentale vi sarà, quindi, la contraddizione, più formale che sostanziale, di “vecchie” Indicazioni nazionali vigenti e di “nuove” Indicazioni proposte per una sperimentazione.