DS di Firenze, pioggia di critiche. Valditara: ‘Mai annunciato sanzioni’. Mattarella lancia appello ai ragazzi: ‘Civiltà antidoto alla violenza’

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, torna a parlare dopo le polemiche che si sono scatenate dopo la sua dichiarazione a Mattino 5 in merito alla circolare della preside di Firenze, Annalisa Savino, dopo le aggressioni di sabato scorso da parte di Azione Studentesca. “Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”, aveva detto il ministro che ora torna sull’argomento e, in un tweet scrive postando il video dell’intervista alla trasmissione di Canale 5: “Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunziato sanzioni? No”. Ma intanto le critiche non sembrano arrestarsi e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dice ai giovani: “La civiltà è un antidoto contro la violenza “.

La lettera della collega non è un ‘atto improprio’, in quanto è compito del dirigente scolastico indirizzare verso il pieno rispetto di quanto prevede la nostra Costituzionescrive l’Andis -. Il DPR 275 del 1999 all’art. 4 recita: ‘Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo’. A parere del Direttivo Nazionale Andis le parole della collega Savino non possono essere considerate ‘iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione’, ma risultano essere invece parole che indirizzano tutti noi verso azioni finalizzate alla crescita educativa dei nostri ragazzi. L’ANDIS auspica che al centro del dibattito nazionale torni l’attenzione al ruolo che la Costituzione assegna alle istituzioni educative, ovvero quello di favorire la crescita completa ed equilibrata di persone, libere, autonome e democratiche”.

Le affermazioni del ministrocommenta anche la segretaria Cisl Scuola, Ivana Barbacci -, addirittura con ventilati interventi disciplinari, rischiano di avvalorare una lettura dei fatti per cui lo scritto di una preside diventa più grave dei pugni e dei calci inferti ai ragazzi da un gruppo dichiaratamente neofascista. Non serve che le istituzioni siano in pericolo per sottolineare la gravità di comportamenti indegni del vivere civile e in sé pericolosi per la democrazia: denunciarli e contrastarli è comunque e sempre, per la scuola, un preciso dovere che attiene alla sua missione educativa”.

A queste affermazioni si aggiunge anche la dura critica dell’Ancodis, l’Associazione nazionale collaboratori del dirigente scolastico: “E’ il caso di ricordare che nelle nostre scuole insegniamo il rispetto delle idee senza emarginare o discriminare chi la pensa diversamente e sosteniamo da anni – così come ci indica il nostro ministero – progetti contro il bullismo e tutte le forme di violenza. Alla Prof.ssa Annalisa Savino, Dirigente scolastica del Liceo Leonardo Da Vinci di Firenze, vittima dell’intimidazione istituzionale la vicinanza di Ancodis”.

Puntuale è arrivata anche la risposta degli studenti alle dichiarazioni del ministro: “Pochi giorni fa degli studenti sono stati picchiati e feriti gravemente fuori la propria scuola a Firenze da alcuni appartenenti ad un’organizzazione neofascista vicina a Fratelli d’Italiaha detto Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Uds -. Mentre il Governo non si è nemmeno degnato di denunciare l’accaduto, le studentesse e gli studenti di Firenze hanno risposto dal basso, gridando che la scuola sarà per sempre antifascista. Vogliamo che nelle scuole si pratichi l’antifascismo in tutti gli ambiti, nella didattica, nelle assemblee e in tutti gli spazi di discussione. Vogliamo che non si lasci nessuno spazio di azione per i fascisti che continuano ad aprire sedi all’interno delle nostre città e ad agire fuori e dentro le nostre scuole. La nostra idea di scuola è incompatibile con quella di un ministro che denuncia chi si dichiara antifascista e che protegge chi pratica violenza e fascismo fuori le scuole, vogliamo una didattica e una cultura antifascista, transfemminista e ambientalista subito, contro ogni genere di violenza”.

Anche l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto sulla vicenda per dare sostegno alla preside Savino: “In un Paese con un Governo degno di questo nome Annalisa Savino riceverebbe il ringraziamento del Ministro dell’Istruzione per avere interpretato il proprio ruolo di educatrice nel segno di un alto valore morale e civile. Invece il ministro Valditara non solo non ha condannato gli aggressori neofascisti, non solo non ha trovato il modo di esprimere solidarietà agli studenti vittime dell’aggressione, ma è andato in tv a dire che la lettera scritta dalla professoressa Savino sarebbe ‘del tutto impropria’ e addirittura che ‘non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo’. È quasi avvilente dover spiegare a chi ha in carico la responsabilità del sistema educativo e formativo del Paese che è esattamente il contrario e che davanti alla violenza di ispirazione neofascista è dovere di tutti – tanto più di chi riveste un ruolo istituzionale – far sentire la propria voce e rimarcare il ruolo della scuola come argine alla violenza e alla intolleranza ideologica”.

Durante la consegna dei premi Alfieri della Repubblica, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un appello ai ragazzi, dopo le violenze all’esterno del liceo Michelangiolo a Firenze: “Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in Italia e in altri Paesi, praticando solidarietà, impegno comune. Tutto questo è un antidoto, una diga, anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza. La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, nei giorni scorsi anche davanti a una scuola contro ragazzi”.

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