Draghi. Triste destino dei giovani in una società che non cresce

Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, in occasione del Seminario dell’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà svoltosi venerdì scorso a Sarteano, è tornato sul tema delle scarse prospettive occupazionali e di reddito delle giovani generazioni: “uno spreco di risorse preziose”, ha detto, che “mette a repentaglio il futuro del paese”.

Per spiegare il suo assunto Draghi si è rifatto alla storia europea e italiana del dopoguerra: “La crescita economica non può fare a meno dei giovani né i giovani della crescita”, ha osservato il futuro presidente della BCE. “In passato, soprattutto nella lunga fase di espansione che ha caratterizzato le economie avanzate dopo la guerra, questo duplice nesso si manifestava chiaramente nello sviluppo demografico e della produttività, nel progresso tecnico, nelle caratteristiche del capitale umano adatte a sostenere lo sviluppo”, ma “oggi non è più così. Specialmente nel nostro paese le prospettive di reddito delle nuove generazioni sono più che mai incerte; il loro contributo alla crescita è frenato in vario modo dai nodi strutturali che strozzano la nostra economia”, e si stanno sprecando risorse preziose, “mettendo a repentaglio non solo il loro futuro ma quello del paese intero“.

Draghi ha ribadito la sua convinzione che “uscire dalla stagnazione riavviando lo sviluppo con misure strutturali è oggi una priorità assoluta della politica economica nel nostro paese”. Perciò “occorre rimuovere una serie di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all’attività economica, definire un più favorevole contesto istituzionale per l’attività delle imprese”, ma serve anche “promuovere una maggiore accumulazione di capitale fisico e di capitale umano”, cioè investire sulla formazione dei giovani. Altrimenti alle imprese mancherebbe la materia prima necessaria per il loro (eventuale) sviluppo: il capitale invisibile, come amava dire Giovanni Gozzer.

Da segnalare che a Draghi è arrivata una frecciatina dal ministro dell’struzione Gelmini, che nell’intervista a “Repubblica” ha dichiarato: “Stimo Mario Draghi, ma quando gli ho chiesto di organizzare un incontro con le banche per finanziare il fondo per il merito non lo ha fatto. Tornerò a chiederglielo”.