Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giornata della memoria: spunti per parlarne in classe

Di Carla Sacchi

27 gennaio del 1945 i soldati sovietici dell’Armata Rossa superarono il cancello del campo di sterminio nazista di Auschwitz. Vediamo di seguito un’attività svolta in classe lo scorso anno e che potrebbe fornire oggi una punto per parlare con la classe della Shoah.

La giornata a scuola si è era aperta con il messaggio del Direttore generale USR Lombardia pubblicato sul sito ufficiale che responsabilizzava i docenti a promuovere attività e riflessioni per non dimenticare le vittime dell’olocausto e per interrogarsi:

A tutti spetta, dunque, il compito di riflettere e di scegliere, ma chi opera nella scuola ha una missione ancora più complessa e importante: educare i più giovani alla riflessione e alla scelta, che vanno condotte proprio sulla scorta degli insegnamenti anche tragici del passato, promuovendo una memoria feconda che onora le vittime innocenti nel monito a non commettere più gli stessi errori, nell’impegno a uno studio storico intellettualmente onesto e generosamente diffuso tra i nostri ragazzi.”

Ma le riflessioni non possono essere quelle di un solo giorno!

Gli studenti della Scuola secondaria di Primo Grado “Virgilio” di Castel Goffredo (MN) erano stati coinvolti in attività da circa un mese. I docenti di Lettere delle classi terze hanno concordato di fornire delle proposte di lettura su queste tematiche durante le vacanze di Natale:

  1. Levi, Se questo è un uomo
  2. Birger, Ho sognato la cioccolata per anni
  3. Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa
  4. Palombo, Le valigie di Auschwitz, disponibile nella versione ad alta leggibilità e in ebook
  5. J, Joffo, Un sacchetto di biglie
  6. Kressmann, Destinatario sconosciuto
  7. Uhlman, L’amico ritrovato
  8. Zusak, Storia di una ladra di libri
  9. J, Boyne, Il bambino con il pigiama a righe

In occasione delle consuete prove parallele che si svolgono prima della conclusione del primo quadrimestre, alle classi terze era stata somministrata una prova di realtà dal titolo Viaggiare per conoscere.

Questa la consegna: Tu e altri compagni siete stati scelti per compiere un viaggio a Dachau con lo scopo di raccogliere informazioni e materiali (da testi, siti, documenti)  da esporre in una mostra che verrà allestita a scuola a fine anno.

Ne erano emerse pagine come questa: “…dopo essere uscita dal museo di Dachau capivo ancora meno cosa avesse spinto i tedeschi a prendere uomini comuni e renderli oggetti, non più umani. Questa esperienza mi ha lasciato la netta sensazione che chiunque entri in quel museo realizzi che tutto ciò è vero, è successo veramente e non lo dimentichi più per far sì che non si ripeta.”

Nell’ultima settimana era stata fornita una selezione di titoli di film da visionare per dedicare la mattina del 27 proprio alla riflessione. Tra questi Una volta nella vita di cui ci parla la Prof Tornisello: “Un film che si discosta dai tradizionali che sono una testimonianza realistica del genocidio degli ebrei. Un’insegnante sensibile e carismatica guida una classe multiculturale, litigiosa ed indisciplinata verso la scoperta del valore della civiltà e della memoria. Li incoraggia a partecipare ad un concorso nazionale della Resistenza e deportazione e, attraverso una ricerca sulle vittime più giovani della Shoah, i ragazzi sviluppano una particolare sensibilità verso l’accettazione dell’altro. Molto toccante è l’impatto che ha su di loro l’incontro con un ex deportato. La scuola appare come un luogo di scontro ma anche di crescita personale per quanti ne fanno parte. Il film ci commuove per il senso di ottimismo e di speranza che ci trasmette.”

 Un gruppo di studenti stamattina aveva deciso di scrivere una produzione originale, dopo un brainstorming iniziale sul film  (Allegato 1 – La realtà –).

Qualcuno di illustrare un momento del film che lo aveva particolarmente colpito per la figura carismatica del docente che, pur dinanzi all’evidenza di una classe ingovernabile e contro il parere del preside, con ammirabile fiducia li aveva coinvolti in un concorso che li aveva fatti riflettere sugli eventi passati.

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Una studentessa aveva detto “…oggi insieme ai compagni e alla professoressa di Lettere ricordiamo le vittime della Shoah, una parola che racchiude tante cose. Ricordiamo le famiglie e i bambini, gli anziani costretti ai lavori forzati pur non avendo forze. Ricordiamo i morti per malnutrizione. Ricordiamo il coraggio di chi ha dato la vita per salvarne altre. Ricordiamo i bambini sopravvissuti cresciuti vedendo queste atrocità. Ricordiamo l’importanza di ricordare!”. E cosa vuol dire ricordare se non portare nel cuore….

A conclusione di questa giornata era poi arrivato l’augurio degli insegnanti che le proposte fatte, i documenti presentati, le discussioni condotte avessero creato nei ragazzi la consapevolezza del dovere della Memoria. Una memoria responsabile, critica ed empatica verso le vicende “umane” riguardanti questo capitolo della nostra storia.

 

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