Domani in CdM decreto alternanza tra scuola e lavoro

Tornano domani in consiglio dei ministri, dopo aver completato il previsto iter, due decreti attuativi della riforma Moratti: quello relativo all’alternanza scuola-lavoro e l’altro sul diritto-dovere all’istruzione.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO – Questo provvedimento prevede la possibilità, per gli studenti che abbiano compiuto 15 anni, di frequentare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro. Questi percorsi misti sono progettati, attuati e verificati sotto la responsabilità della scuola sulla base di apposite convenzioni con le imprese, con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura o con gli enti pubblici e privati, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento. Le ore trascorse in azienda (anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni) faranno parte integrante del tempo scuola e servono ad acquisire crediti formativi. Ai fini dell’organizzazione didattica è prevista l’introduzione di un doppio tutor: uno formativo all’interno della scuola e uno esterno designato dalle aziende o dagli enti che accolgono gli studenti per i periodi di esperienza pratica. La possibilità di frequentare percorsi in alternanza potrà essere sfruttata sia nel sistema dei licei sia nel sistema di istruzione e formazione professionale. Al termine di questi itinerari le istituzioni scolastiche rilasceranno una certificazione ad hoc che attesta le competenze spendibili nel mercato del lavoro.

DIRITTO-DOVERE ALL’ISTRUZIONE – Con questo provvedimento l’obbligo scolastico diventa diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Si sancisce, infatti, che “la Repubblica assicura a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione, per almeno 12 anni , comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il 18mo anno di età”. L’innalzamento dagli attuali 9 a 12 anni sarà’ graduale.

Per vigiliare sull’effettiva attuazione del diritto-dovere, viene istituita presso il ministero l’Anagrafe nazionale degli studenti “che contiene i dati sui percorsi scolastici e formativi dei singoli studenti a partire dal primo anno della primaria”. Il provvedimento affronta anche il riconoscimento dei crediti (“la frequenza positiva di qualsiasi segmento del secondo ciclo comporta l’acquisizione di crediti certificati” che possono essere fatti valre nei passaggi tra i diversi percorsi) e i passaggi tra i sistemi (la possibilità di cambiare indirizzo all’interno del sistema dei licei nonche’ di passare dai licei alla formazione e viceversa).

Se, come tutto fa pensare, i decreti saranno definitivamente approvati dal Consiglio dei Ministri e non vi saranno ostacoli alla loro promulgazione, potrebbero entrare in vigore nella seconda metà di aprile per l’applicazione a decorrere dal prossimo anno scolastico.

Sarebbero in tal modo quattro i decreti di riforma già approvati, a cui dovranno far seguito quello sulla formazione e reclutamento dei docenti (art. 5 della legge 53/2003) che è già stato approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri e quello, decisivo, del secondo ciclo.

Su quest’ultimo sembra che siano in corso consultazioni febbrili all’interno della maggioranza per trovare un punto di mediazione e consentirne l’approvazione dello schema iniziale nei prossimi giorni.

Calendario alla mano, c’è chi comincia a temere che l’iter dello schema di decreto legislativo sul secondo ciclo non riesca a rispettare i tempi di approvazione definitiva concessi dalla nuova delega (meno di sette mesi da oggi con la pausa estiva di mezzo…).