Docenti, livelli di carriera diversi e ruolo unico

Docente iniziale, ordinario, esperto: ecco i nuovi livelli di carriera dei docenti – secondo la proposta dell’Anp – corrispondenti agli attuali 7°, 8° e 9° livello degli inquadramenti del personale dello Stato.
Verrebbe sanata, tra l’altro, l’anomalia per cui gli insegnanti sono gli unici dipendenti pubblici laureati confinati per tutta la loro vita professionale in un unico livello retributivo, il più basso fra quelli previsti a parità di titolo di studio.
Nei tre livelli in questione dovranno essere inquadrati tutti i docenti, indipendentemente dal grado di scuola in cui prestano servizio e dal titolo di studio posseduto.
L’avanzamento dal 7° all’8° livello dovrebbe avvenire a seguito di selezione a domanda, tenendo conto: di una valutazione sulle competenze professionali espressa da docenti del 9° livello della scuola di appartenenza, di una valutazione espressa dal dirigente della scuola e dei titoli professionali e crediti formativi posseduti.
L’avanzamento dall’8° al 9° livello invece avverrebbe a domanda mediante preselezione per titoli professionali e culturali e selezione finale sulla base della formazione e dei titoli e crediti posseduti.
Vi sarebbero anche due collocazioni fuori sacco: una per i docenti tirocinanti (livello inferiore al 7°) e un altra (livello 9° bis) per i docenti con incarico vicari.
Solo all’interno di ciascun livello di appartenenza, il miglioramento economico avverrà automaticamente per anzianità, attraverso aumenti biennali.
La misura di tali aumenti potrebbe essere differenziata a seconda che gli interessati appartengano alla scuola elementare, alla scuola media, ecc., secondo una logica simile nella sostanza a quella attuale, ma ad intervalli di tempo più ravvicinati.