Docenti di sostegno: per favorire la continuità didattica servono misure più radicali

Tiene banco in questi giorni anche la questione della continuità didattica dei docenti di sostegno sulla stessa sede a favore degli alunni con disabilità. Si tratta di una questione delicata che il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, fin dall’inizio del suo mandato ha cercato di affrontare su vari fronti: stabilizzazione in organico di diritto dei posti in deroga, conferma in sede dei docenti di sostegno con contratto a tempo indeterminato, conferma in sede dei docenti di sostegno con contratto a tempo determinato su richiesta delle famiglie. Tre interventi per ridurre decisamente la percentuale del 59% di alunni con disabilità che ogni anno cambiano il proprio docente di sostegno (come ricordato proprio dal ministro).

Sulla prima questione (stabilizzazione dei posti di sostegno) il ministro nel dicembre del 2022 aveva prospettato quanto prima un incremento, ma ha dovuto segnare il passo per un po’ di tempo.

L’ok da parte del MEF è arrivato soltanto con l’ultima legge di bilancio e avrà effetto dal 2025-26; il numero di posti stabilizzati probabilmente non è quanto il ministro si aspettava (si parlava di 5mila posti): soltanto 1.866 posti, a cui si aggiungeranno altri 134 posti dal 2026-27, per complessivi 2.000 posti nel biennio. Si tratta di un passo avanti che, comunque, non riduce il numero dei posti di sostegno in deroga assegnati a docenti precari.

La conferma in sede dei docenti di sostegno con contratto a tempo indeterminato nel corso del quinquennio di permanenza nel settore si presentava fin dall’inizio difficile da realizzare per la prevedibile ostilità dei sindacati della scuola. Così è stato, come dimostrato ancora una volta dal Contratto integrativo nazionale sulla mobilità per il triennio 2025-28 appena sottoscritto, con il ministro che non è riuscito a strappare il sì ai sindacati.

I docenti di sostegno, durante il vincolo quinquennale di permanenza su posti di sostegno, potranno infatti chiedere il trasferimento di sede, come sempre avvenuto.

Infine, la possibile conferma in sede del docente supplente su richiesta delle famiglie degli alunni con disabilità, prevista dal DL 71, prevede uno specifico decreto di attuazione, la cui bozza è stata presentata ai sindacati. I docenti precari di sostegno, su richiesta della famiglia e con il placet del dirigente scolastico, potranno essere confermati con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnato nel precedente anno scolastico. 

Decisa la contrarietà di alcuni sindacati, che forse non basterà per bloccare il decreto.

Difficile, comunque, prevedere quale effetto avrà concretamente.

Bilancio provvisorio delle tre questioni: si è profuso impegno, alcuni passi avanti ci sono, ma quel 59% di alunni con disabilità che ogni anno cambiano docente probabilmente sarà confermato o addirittura aumentato.

Per la continuità a favore degli alunni con disabilità servono misure più radicali. Forse un coraggioso cambio di paradigma.

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