DL 36, ANCODIS: ‘Oltre alla carriera, omesso il tema della governance scolastica’

Pubblichiamo la lettera che l’ANCODIS ha inviato alla nostra redazione relativamente al tema della carriera.

Gentile direttore di Tuttoscuola,

prendiamo favorevolmente atto che Tuttoscuola per scelta editoriale con le sue “newsletter” ha posto con determinazione in evidenza il tema della carriera ponendo l’accento alla ineludibile necessità di rinnovare la funzione docente anche sulla base del lavoro svolto nelle diverse forme ma oggi più che mai necessario ad affrontare la complessità del governare ed organizzare la scuola autonoma, impegnata a garantire l’istruzione e la formazione in sicurezza, chiamata ad adempiere ai tanti obblighi, a vecchie e nuove incombenze.

L’articolata riflessione del Dott. Cosentino – già Capo Dipartimento MIUR – sul tema dell’autonomia scolastica connessa alla necessità di una vera carriera dei docenti (https://www.tuttoscuola.com/autonomia-scolastica-e-carriera-degli-insegnanti/riempie di moderato ottimismo e incoraggia Ancodis ad andare avanti nella strada intrapresa con la necessaria determinazione da oltre 5 anni.

In particolare, il Dott. Cosentino dopo l’analisi di quanto si è cercato di fare in questi 20 anni di autonomia conclude: “Ecco perché una governance capace di gestire l’autonomia delle scuole, della quale è presupposto un personale docente che sviluppi nel tempo un profilo professionale stabilmente riconosciuto, con specifiche competenze, pur nell’unitarietà della funzione, costituisce la condizione difficilmente eludibile del pieno sviluppo dell’identità delle scuole, senza la quale ovvia conseguenza è il riprodursi di fenomeni di centralismo burocratico, nazionali o regionali che siano”.

I collaboratori dei ds e le figure di sistema iscritte ad ANCODIS apprezzano tutte le voci che si elevano nell’insopportabile silenzio del deserto che rileviamo nel confronto politico e sindacale.

Abbiamo segnalato – dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – che nel DL 36 sono state determinate nuove forme di reclutamento con la previsione di una progressione stipendiale più veloce grazie ai percorsi di formazione e di aggiornamento professionale (a tal proposito chiediamo di non disinvestire sulla Carta del Docente e sull’organico di potenziamento!!); si riconosce – per favorire la continuità didattica – la valorizzazione alla permanenza nella sede di servizio ma non si affronta il tema della vera carriera dei docenti.

E, in particolare, non si è posta l’attenzione al lavoro dedicato al funzionamento organizzativo-didattico necessario allo sviluppo dell’offerta formativa delle comunità scolastiche: infatti, il tema della governance scolastica è stato omesso lasciando nell’attuale indifferente “precarizzazione” decine di migliaia di donne e uomini!

In questi anni con tutti i nostri interlocutori abbiamo sempre avanzato la nostra proposta che – a partire dall’art. 36 della Costituzione Italiana, dal comma 16 dell’art. 21 della Legge 59/1997, dagli artt. 4 – 5 del DPR 275/99, dal comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001, dai commi 83 e 124 dell’art. 1 della Legge 107/2015 e, in ultimo, dalla Riforma 2.2 del PNRR – è così declinata:

  • rinnovato riconoscimento della professione docente fondato su quattro criteri:
  1. l’anzianità di servizio;
  2. la formazione;
  3. l’assunzione di incarichi connessi al funzionamento organizzativo e didattico della scuola;
  4. la valutazione professionale;
  • individuazione di sei aree di governo giuridicamente definite e contrattualizzate:
  1. Area del funzionamento organizzativo e della sicurezza
  2. Area del funzionamento didattico
  3. Area della formazione e della valutazione
  4. Area dei rapporti con il territorio
  5. Area dei Bisogni Educativi Speciali
  6. Area della innovazione tecnologica e digitale
  • formazione specifica obbligatoria

percorsi di formazione sono ineludibili e devono essere la precondizione per assumere l’incarico di collaborazione al dirigente scolastico a garanzia di conoscenze e competenze oggi più che mai necessarie;

  • individuazione da parte del dirigente scolastico dei collaboratori

tra i docenti in servizio nella propria scuola è di fatto istituita la “squadra dell’autonomia”. Chiediamo che sulla base del curriculum professionale e della formazione conseguita, il DS individui – ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 e del comma 83 della Legge 107/2015 – i suoi collaboratori cui conferisce con decreto dirigenziale precise deleghe.

Tra i collaboratori dell’area del funzionamento organizzativo e della sicurezza occorre anche determinare il riconoscimento giuridico del Collaboratore principale (ex vicepreside) in tutte le scuole con il distaccamento totale o parziale dall’attività di insegnamento;

  • istituzione del Fondo per la governance scolastica.

Si propone di:

  • prevedere figure professionali, individuate in una nuova sezione contrattuale nella funzione docente con la definizione di diritti e doveri;
  • retribuire i collaboratori del DS con un Fondo per la governance scolastica da stabilire in sede di contrattazione nazionale sulla base di criteri generali (es. complessità dell’Istituzione, criticità territoriali di appartenenza, reggenza);
  • retribuire il collaboratore principale con una risorsa dedicata sulla base di criteri generali (es. esonero, ore di servizio, complessità dell’Istituzione, reggenza) definiti in sede di contrattazione nazionale;

 

  • valutazione periodica e finale del lavoro dei collaboratori:

il tema della valutazione professionale – unitamente a quella di sistema con il dirigente scolastico – interessa profondamente i collaboratori: è opportuna per la verifica degli obiettivi e dei risultati raggiunti al termine di ciascun anno scolastico.

La valutazione presuppone impegno diversificato ed è culturalmente antitetica alla vigente carriera piatta che non prevede alcuna forma di valutazione delle risorse professionali se non per il superamento dell’anno di prova

  • dall’attività professionale di collaborazione deve derivare:
  1. una certificazione formalmente riconosciuta nel curriculum professionale;
  2. un adeguato punteggio per le graduatorie di istituto;
  3. un prerequisito per l’accesso diretto al concorso per la carriera dirigenziale.

Gentile Direttore,
nella scuola dell’autonomia, se il dirigente scolastico è il responsabile unico della comunità scolastica, alcuni docenti che concorrono alla costruzione e alla progettazione dell’offerta formativa sono soggetti protagonisti (non comparse!) nel funzionamento organizzativo e didattico, si distinguono dagli altri docenti per l’assunzione di deleghe e di responsabilità, si occupano di progettare idee, di programmare i tempi, di monitorare i processi, partecipano nelle sedi formali ed informali al confronto, alla verifica e alla relativa valutazione.
Confidiamo in un patto tra tutte le componenti impegnate nel rinnovamento del sistema scolastico che – fondato sulla storica ed indiscussa tradizione – si apra a quelle innovazioni giuridiche e contrattuali capaci di integrare nuove sperimentazioni didattiche a moderni modelli organizzativi.
Cogliamo, dunque, l’occasione storica del PNRR per dare le opportune risposte e per imprimere quella svolta di sistema di cui la scuola ha davvero tanto bisogno.

Rosolino Cicero,
Presidente ANCoDiS”

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