DL 104. L’assalto alla diligenza

Per la conversione in legge del DL 104 del 12 settembre 2013 sulla scuola i deputati della VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera hanno presentato ben 590 emendamenti.

La notevole quantità di emendamenti prodotti è conseguente forse al fatto che per i neo-parlamentari quella del DL 104 è la prima occasione per legiferare su questioni che abbracciano quasi tutto il sistema d’istruzione. 

Una certa quantità di quegli emendamenti è stata, però, dichiarata inammissibile per mancanza di copertura finanziaria, ma i tanti che ancora rimanevano – molti nel merito interessanti – costituivano un serio ostacolo alla rapida conversione in legge del decreto.

All’inizio dei lavori è arrivata un’ulteriore doccia fredda, perché il presidente della Commissione, Giancarlo Galan, ha dichiarato inammissibili molti altri emendamenti, in quanto non strettamente attinenti alle materie oggetto del decreto-legge.

Ha ricordato che per l’ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento “ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall’intervento normativo” e che la necessità di rispettare rigorosamente tali criteri si impone ancor più a seguito di alcune sentenze della Corte Costituzionale e di precisi richiami del Presidente della Repubblica nel corso della precedente Legislatura.

Con comprensibile delusione di molti deputati, l’assalto alla diligenza per il momento è fallito. Per le loro proposte, spesso interessanti per contenuto, dovranno attendere tempi migliori e rassegnarsi a seguire l’iter molto più lungo dei disegni di legge ordinari.