
Disuguaglianze educative in Europa: il report di UniCredit Foundation denuncia l’impatto dell’orientamento precoce

UniCredit Foundation, Ente del Terzo Settore dal 2018, ma già attivo come Fondazione dal 2003 con il mandato istituzionale di promuovere progetti di inclusione e innovazione volti a fronteggiare le diverse situazioni di disagio che sono all’origine dell’esclusione dal tessuto sociale, presieduto dall’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha dedicato al tema dell’equità nell’istruzione uno studio, curato dal professore Daniele Checchi, noto e autorevole economista dell’istruzione e del lavoro dell’Università di Milano, intitolato “Oltre l’istruzione obbligatoria in Europa”.
Lo studio, presentato recentemente all’Università di Verona con l’intervento dello stesso presidente Orcel, di Giovanna Iannantuoni, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, e di Pier Francesco Nocini, Rettore dell’Università di Verona, mette in evidenza il fatto che in Europa le disuguaglianze di accesso all’università restano gravi e preoccupanti soprattutto per gli studenti degli istituti professionali dei Paesi del Mediterraneo.
In Italia, ad esempio, mentre oltre il 75% dei giovani del quartile più ricco prosegue gli studi universitari, per il quartile più povero tale percentuale scende a meno del 40%, di cui poi il 50% abbandona gli studi. All’origine dello squilibrio sta il sistema di orientamento scolastico precoce (Educational Tracking) che penalizza fortemente le fasce sociali più deboli.
Lo studio fa parte delle numerose iniziative promosse dalla UniCredit Foundation, che nel 2024 ha destinato quasi 30 milioni di euro per sostenere le opportunità educative delle nuove generazioni sfavorite in Italia e in Europa. Per contrastare i divari, UniCredit Foundation ha lanciato il progetto “Uni.ON – Accendi il tuo futuro”, un programma da 1,5 milioni di euro, partito a settembre 2024, così articolato:
- Selezione di 200 studenti, molti dei quali da famiglie a basso reddito o provenienti da istituti professionali;
- Percorso di orientamento e preparazione ai test universitari;
- 70 borse di studio da 5.000 euro l’anno per tre anni;
- Mentoring personalizzato per favorire il successo accademico.
Questo importante progetto, come il Rapporto sui divari delle Fondazioni FGA e Rocca, segnala l’importanza della questione dell’equità in educazione, che per l’attuale Europa in crisi di competitività significa anche valorizzazione di tutte le risorse umane, puntando anche su quelle finora inespresse o emarginate a causa della selettività sociale dei sistemi educativi.
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