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Disturbi alimentari: primi segnali da piccoli

Attenzione ai bambini svogliati a tavola, con scarso appetito e che preferiscono solo pochi cibi: la loro è chiamata alimentazione selettiva (selective eating) e potrebbe essere il campanello d’allarme che suona nei primi anni di vita per avvisare che siamo di fronte ad un bimbo potenzialmente anoressico.

A questa conclusione è arrivata un’indagine realizzata dal professor Michele Campanelli, direttore del Centro italiano disturbi alimentari psicogeni (Cidap). Su un campione di 3.380 ragazze anoressiche di età compresa tra i 13 e 17 anni è risultato che il 69% (2.358) aveva subito nell’infanzia un evento traumatico che ha portato a sviluppare il fenomeno dell’alimentazione selettiva, evento che non si può ricondurre semplicisticamente ad un errore della madre, tiene a precisare l’esperto. Dati che aggiungono un tassello per la comprensione dei disturbi alimentari, sempre più in crescita, le cui origini sono comunque multifattoriali. In pratica il cibo perde, per questi bambini, i valori di nutrizione, la nutrizione a sua volta perde i caratteri di un momento di gioia e di piacere, ed acquista il ruolo di strumento di ricatto, di contrattazione con la madre.

Secondo il professor Campanelli, mettendo insieme i dati dell’indagine, sono emerse le categorie di avvenimenti traumatici che inducono il bambino a sviluppare questo rapporto con il cibo: nella prima rientrano fenomeni che riguardano l’allattamento, di cui hanno sofferto 950 delle ragazze del campione esaminato; nella seconda avvenimenti che coinvolgono la relazione madre-bambino (450); nella terza avvenimenti che si riferiscono al rapporto del bambino con il mondo esterno, ad esempio incubatrici (958).

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