Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Discontinuità di sostegno ai disabili: una piaga da cancellare

Tuttoscuola nei giorni scorsi ha pubblicato la sintesi di una ricerca campionaria dell’Istat sugli alunni con disabilità, inseriti nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e paritarie. Considerata la tipologia della rilevazione, riteniamo che abbiano importanza gli aspetti qualitativi emersi, anziché quelli quantitativi, necessariamente relativi e incompleti.

Merita particolare attenzione il fatto che la continuità didattica – un bene prezioso per l’integrazione degli alunni con disabilità – sembra essere merce rara da quelle parti.

L’indagine non lo dice, ma noi sappiamo che la discontinuità è figlia soprattutto della legge finanziaria 2008 che ha fissato al 70% del totale la quantità di posti di sostegno stabili da assegnare a personale di ruolo. Gli altri sono annualmente assegnati per legge a docenti precari.  

“Il 14,8% degli alunni con disabilità della scuola primaria – dice l’Istat – ha cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico, percentuale che scende al 10,0% per gli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo grado.  

La percentuale maggiore di alunni che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico si riscontra nelle regioni del Nord per entrambi gli ordini scolastici (17,6% di alunni della scuola primaria e 13,4% degli alunni della scuola secondaria), quella più bassa nel Mezzogiorno (11,0% di alunni della scuola primaria e 8,3% degli alunni della scuola secondaria)”.  

Questa discontinuità registrata in corso d’anno è ben poca cosa rispetto a quella che si registra da un anno all’altro.

“Le percentuali aumentano drasticamente – continua l’Istat – se si analizzano i cambiamenti di insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente: il 41,7% degli alunni della scuola primaria e il 39,3% di quelli della scuola secondaria di primo grado.  Sono le regioni del Nord, per entrambi gli ordini scolastici, a presentare una percentuale minore di alunni che hanno cambiato insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente (38,5% degli alunni della scuola primaria e 37,5% degli alunni della scuola secondaria); nel Mezzogiorno questa percentuale supera, invece, per entrambi gli ordini scolastici, il 40% degli alunni (45,9% degli alunni della scuola primaria e 42,5% degli alunni della scuola secondaria)”.  

 

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