Disagio giovanile e dispersione: 40 ministri a S. Patrignano

Ufficialmente si tratta di una “riunione informale di ministri” europei dell’istruzione e delle politiche giovanili (oltre 40) sul tema del disagio giovanile e dell’abbandono scolastico. Ma la Conferenza che si svolge il 3 e 4 ottobre 2003 a S. Patrignano, presso l’omonima Comunità fondata da Vincenzo Muccioli, va al di là del semplice calendario delle attività della Presidenza italiana del semestre europeo.
Sono noti infatti gli stretti rapporti che il ministro Moratti intrattiene da sempre con la Comunità, e la fiducia che il ministro ripone nell’apporto del volontariato alla soluzione del problema della dispersione scolastica intesa in senso lato: dall’evasione all’abbandono, dall’insuccesso al cosiddetto “disagio“, che si esprime nelle forme più varie, dall’apatia alla violenza al bullismo.
Il tono generale della Conferenza appare in effetti centrato sull’apporto che le famiglie e il volontariato possono offrire alla soluzione del problema della dispersione piuttosto che sul ruolo che i sistemi formali di istruzione e formazione possono svolgere in materia, anche se il commissario europeo per l’istruzione e la cultura,Viviane Reding, privilegerà probabilmente, nel suo intervento d’apertura, l’approccio istituzionale e di sistema.
Il clou dell’iniziativa è infatti nel pomeriggio del giorno 3, con l’intervento dei rappresentanti dell’Associazione Europea dei genitori (EPA) e dell’Associazione per il volontariato in Europa (AVE). Alcuni giovani di nazionalità cipriota, greca e turca, parleranno di convivenza pacifica all’interno del loro Paese come obiettivo civile e sociale, e non solo educativo. Viene inoltre presentata un’iniziativa di prevenzione dei comportamenti a rischio, denominata “Urban Tribe“. Nella sessione finale, sabato 4, sarà presentata dalla Presidenza italiana e dalla Commissione una proposta di risoluzione, da sottoporre al Consiglio europeo dell’Istruzione, in materia di disagio giovanile. Non manca la visita alla Comunità di San Patrignano.