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Disabilità nella scuola/3: Anche i posti sostegno stabili premiano il Sud

Le sperequazioni nella distribuzione dei posti di insegnante di sostegno diventano ancora maggiori se si esamina la ripartizione di quei posti totali di sostegno (allocati come visto più al Sud che al Nord) tra posti di sostegno stabili (cosiddetto organico di diritto) e posti con contratto a tempo determinato fino a giugno (che sommati ai primi compongono il cosiddetto organico di fatto). La differenza non è da poco in termini di qualità del servizio offerto alle famiglie, in quanto è fondamentale la continuità nell’accompagnamento dell’alunno disabile nell’ambito di un programma individualizzato (continuità che viene meno nel caso del docente con incarico fino a fine anno, che viene di regola assegnato ad altra scuola nell’anno successivo); né la differenza è trascurabile in termini di opportunità occupazionali per i precari in lista di attesa, spesso da anni e a volte da decenni.

Ebbene, rispetto alla percentuale di stabilità dei posti del 70% fissata dalla legge (e conseguita a livello nazionale), in Basilicata il 91% dei posti di sostegno sono stabili in organico di diritto, in Sardegna e in Campania l’89%, mentre in Emilia Romagna non si arriva al 55%, e in Lombardia e in Veneto ci si ferma al 56%.

Totali per area territoriale: Sud 84%, Isole 75%; Centro 66%; Nord Ovest 60%, Nord Est 57%.

Insomma il totale nazionale si attesta sulla percentuale prevista dalla legge del 70% di posti stabili, ma è come la media del pollo di Trilussa…

Il dossier di Tuttoscuola sulla disabilità nella scuola, con tutti i dati, le analisi, il quadro storico e la comparazione con l’estero è scaricabile gratuitamente da questa pagina.

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