Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Disabili e sostegno: un rapporto gravemente squilibrato tra le regioni

Gli alunni disabili presenti in questo anno scolastico nella scuola statale sfiorano le 200 mila unità (198.938), mentre i docenti di sostegno a cattedra piena (cumulo degli spezzoni) sono circa 98 mila (97.639) per un rapporto medio nazionale del 2,04. Il rapporto è, dunque, sostanzialmente quello fissato dalla legge finanziaria 2008 (due alunni disabili per ogni docente di sostegno). Ma…

Ma, come si sa, concorrono alla media finale situazioni molto diverse tra di loro, nonostante si prevedano “opportune compensazioni tra province diverse ed in modo da non superare un rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni diversamente abili”.

Tuttoscuola aveva già evidenziato il perdurare di una situazione territoriale squilibrata che la gestione degli organici del personale docente non aveva attenuato. Come stanno attualmente i rapporti sui territori? La forbice si sta riducendo?

Non sono domande oziose, perché un rapporto ridotto significa un maggior numero di docenti di sostegno e, di conseguenza, una condizione di maggior qualità del servizio. Per contro un rapporto elevato vuole dire esattamente il contrario: minore qualità del servizio, minor tempo di sostegno agli alunni disabili, minore equità.

Ebbene, attualmente vi sono situazioni regionali estreme che dimostrano inequivocabilmente come l’obiettivo del rapporto di due alunni per ogni docente di sostegno sia praticamente ignorato. Continuano ad avere un rapporto molto favorevole e ben sotto la media nazionale la Basilicata (1,59), la Calabria (1,65), la Sardegna (1,71), la Campania (1,72), il Molise (1,71), la Sicilia (1,80). Hanno invece un rapporto poco favorevole e al di sopra della media del due a uno Lazio e Lombardia (2,45), Abruzzo (2,27), Veneto (2,26), Marche (2,20).

Il ministro Profumo, nella sua politica di razionalizzazione del sistema, può contribuire a ridurre decisamente quella forbice troppo sperequata, intervenendo nella gestione degli organici in due momenti: tra poche settimane manovrando gli organici di diritto, poi, all’inizio dell’estate, lavorando sugli organici di fatto. Si può fare, se si vuole.

Si può fare, se si vuole, a condizione che si presti attenzione all’aumento smisurato delle certificazioni. Sarebbe quanto mai opportuna una riflessione generale che coinvolga il Ministero della sanità per evitare che in assenza di direttive precise, protocolli condivisi, si registrino aree del paese con percentuali elevatissime di bambini certificati e aree con presenza minima.

Forgot Password