Diritto di assemblea, i giudici di Latina e Livorno bloccano il contratto

Le assemblee sindacali in orario di servizio possono essere indette anche da soggetti diversi da quelli previsti dal contratto nazionale della scuola 2002-2005.
Lo hanno affermato, con due diverse e separate sentenze, i tribunali di Latina e di Livorno.
A Latina il giudice ha accolto il ricorso contro l’esclusione dal diritto di assemblea in orario di servizio da parte di soggetti sindacali ritenuti non rappresentativi.
Il ricorso era stato presentato dall’Anp e Alte professionalità che da tempo si battono per il riconoscimento del diritto di assemblea senza le limitazioni poste dal Ccnl, che riconosce tale diritto ai soli sindacati cosiddetti rappresentativi e alle RSU nel loro complesso.
La sentenza di Latina impone al CSA provinciale e all’Ufficio scolastico regionale (e vale quindi per tutte le scuole del Lazio) di applicare la sentenza.
A Livorno il giudice ha accolto il ricorso dell’Unicobas (www.unicobaslivorno.it) che chiedeva il riconoscimento del diritto di indire assemblee al singolo componente della Rsu d’istituto anziché all’organismo di rappresentanza nel suo complesso.
Il giudice ha ritenuto che il ccnl della scuola abbia violato la norma contrattuale di carattere generale contenuta nel ccnl quadro del 7.8.1998 che all’art. 2 dispone che le assemblee possono essere indette singolarmente o congiuntamente.
Il contratto scuola sottoscritto il 24 luglio scorso è, dunque, più che mai sotto tiro. Ricordiamo che l’Anp lo ha impugnato recentemente di fronte al Tar del Lazio per presunti profili di illegittimità rispetto al decreto legislativo 165/2001.