Dirigenza umanistica, tra teoria e prassi: verso il dirigente scolastico del futuro

di Agata Gueli*

Si è svolto lo scorso 6 marzo presso l’Università Lumsa di Roma, l’interessante convegno di studio “Un nuovo orizzonte per la scuola italiana: la dirigenza umanistica tra teoria e prassi” (qui è possibile rivedere la registrazione del webinar). Il Convegno organizzato dalla E.I.P. Italia in collaborazione con Lumsa e con Tuttoscuola. 

Focus sulla figura del Dirigente scolastico alla luce dei repentini cambiamenti in atto. Quali qualità deve possedere un buon dirigente, quali strategie deve attivare per promuovere una piena collaborazione e il benessere organizzativo, quali azioni deve intraprendere per incidere profondamente sulla comunità educante, quali rapporti deve instaurare con gli enti locali, quali caratteristiche deve avere per costruire una leadership umanistica.

Ha introdotto i lavori il prof. Francesco Bonini, Magnifico Rettore dell’Università LUMSA.  Congratulandosi con la Prof. Anna Paola Tantucci, presidente EIP che ha contribuito all’ organizzazione del convegno, per l’eccellente manifestazione, il rettore ha ribadito l’avvio di una sinergica collaborazione tra Lumsa, EIP Italia e Tuttoscuola, che a partire proprio da quest’anno accademico hanno promosso la prima edizione del Master universitario di II livello sulla “Governance strategica delle istituzioni scolastiche” rivolto agli operatori della comunità educante. “E’ importante – ha sottolineato il Rettore – partire proprio dalla persona per poi pervenire alla comunità. Parola chiave fondamentale, la fiducia, intesa come virtù civica, umanistica e comunitaria”.

Da remoto, si è anche collegata la Dott.ssa Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, per un breve saluto ai presenti. La Dott.ssa ha espresso parole di stima e nel ribadire la vicinanza del ministero rispetto ai temi proposti nella mattinata si è soffermata sul concetto di “creatività” nel mondo della scuola. La creatività, soft skill necessaria al sistema di relazioni e alla governance della scuola che il Dirigente deve possedere, intesa non come mera inventiva o velleitarismo, ma come capacità di gestire le novità del mondo circostante per promuovere e sviluppare una comunità educante efficace.

Dopo i saluti delle autorità, ha preso la parola la Prof Anna Paola Tantucci, presidente nazionale E.I.P. e condirettrice del Master. “E’ necessaria una governance attenta alle persone, l’orizzonte dell’ E.I.P. è quello del futuro della scuola. Viviamo – ha sottolineato Tantucci – una crisi insidiosa, che è quella del pensiero”. Rifacendosi ad un recente saggio di Edgar Morin, pubblicato nel 2022 “Reveillons nous”, la presidente Tantucci ha ribadito che ciò che oggi viene meno nella società è la speranza di poter cambiare le cose. “Allora bisogna davvero investire sull’educazione – ha detto -. Le risorse date alla scuola non devono essere viste in termini di spesa ma di investimenti culturali necessari. Bisogna attivare questo cambio di prospettiva. Il leader deve possedere quelle che possiamo definire skills interne come: apertura mentale, flessibilità, senso di responsabilità, motivazione e skills esterne come: capacità di costruire reti e relazioni, di responsabilizzare”.

A seguire la suggestiva proposta del Dirigente tecnico, Ottavio Fattorini, ideatore del costrutto ed estensore anche del Manifesto della dirigenza umanistica. Fattorini in modo originale, forte di una lunga esperienza da dirigente scolastico, lancia la proposta di cinque principi, che a suo dire, dovranno essere alla base delle conoscenze del dirigente prossimo venturo. Ciascun principio esposto dal dirigente Fattorini sarà praticato sulla scorta di quello che lui chiama “coefficiente energetico-emotivo” professionale e anche personale. Secondo Fattorini l’unica via possibile per lavorare con soddisfazione è quella data dalla GIL, acronimo per indicare la Gioia interna lorda, cioè la gioia nel lavorare, che va ben al di là della mera padronanza professionale e la conoscenza dei principi fondamentali della legislazione scolastica. E’ necessario incrementare quello che Fattorini chiama il “Delta del benessere organizzativo”.

La tavola rotonda animata dal Dirigente Francesco Rovida, coordinatore della formazione di EIP Italia e dell’ attività formativa del Master,  si è arricchita  con gli spot sugli articoli del Manifesto della Dirigenza umanistica, e si è poi sviluppata in tre tempi.

I tempo: le ombre

Si è collegato da remoto il prof. Antonio Cocozza, ordinario di sociologia presso l’Università ROMATRE. ”Siamo di fronte ad uno scenario liquido, imprevedibile, multiculturale – ha affermato Cocozza -. Di fronte a questo scenario il DS non può più svolgere il proprio ruolo solo come capo o come burocrate. Bisogna passare dal Dirigente scolastico burocrate o manager, al dirigente inteso come leader educativo, che deve improntare la propria governance ad una logica partecipativa. Il DS, – afferma ancora il professore -, deve avere un’ampia visione del futuro, pensare in termini di innovazione e sviluppo. Caratteristiche del nuovo DS: saper acquisire competenze negoziali, padronanza dei nuovi linguaggi social, conoscenza della legislazione scolastica, saper comunicare e sapere creare reti, motivare ed influenzare i propri collaboratori. Infine sapere investire sulle qualità delle persone e sul miglioramento delle loro competenze. Poiché l’efficienza di un buon DS si vede quando è presente, ma la sua efficacia quando e assente. A specificare meglio gli aspetti trattati del prof. Cocozza è intervenuto con una serie di appropriate di domande Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola. Per il direttore, bisogna sempre partire da una forte dimensione etico – pedagogica per formare i giovani futuri cittadini del domani.

II tempo: le luci

E’ intervenuto da remoto Massimo Cerulo, ordinario di Sociologia presso l’Università Federico II di Napoli. Il sociologo ha applicato la tecnica dello shadowing, seguendo come un’ombra , per un’intera settimana quattro presidi di scuole secondarie superiori in quattro diverse regioni italiane., raccontando dialoghi, situazioni, comportamenti . Si è trattato di uno studio che Cerulo ha condotto promosso dalla Fondazione Agnelli. “Oggi – ribadisce il sociologo – il Dirigente scolastico è costretto ad assumere mille ruoli diversi, e trova serie difficoltà ad essere un vero leader educativo”. A suo avviso le parole chiave per il dirigente del futuro sono senso della comunità, competenza, coraggio e pazienza. Il dirigente deve sapere come intervenire, quando intervenire, quanto e con chi. Oggi purtroppo gli si chiede spesso di essere più manager e poco leader educativo.

Dopo è intervenuta Anna Maria Palmieri, Dirigente scolastica a Torino e per molti anni Assessore all’Istruzione nel Comune di Napoli. Ha introdotto una suggestiva analisi sulla scorta di un lavoro innovativo e prezioso di interviste ad  un gruppo di 19 Dirigenti scolastiche coordinato da Laura Capobianco, che ha dato poi alla luce un saggio dal titolo: “La difficile via. Cambia la scuola se la dirigente è donna?”. Negli ultimi anni si è ribaltata la percentuale che vedeva la quota maschile più numerosa rispetto a quella femminile. Oggi, invece, le dirigenti donne sono di gran lunga più numerose rispetto ai colleghi uomini. Però osserva la Palmieri paradossalmente, l’incremento del numero delle dirigenti donne è andato di pari passo con uno svilimento del ruolo del dirigente all’interno della società. Pertanto, accanto ad un forte processo di femminilizzazione della dirigenza scolastica e alla crescita del ruolo delle donne nel mondo del lavoro, si avverte parallelamente una diminutio della dimensione dirigenziale scolastica.

E’ stata poi la volta di Maria Pia Bucchioni, già Direttore Generale dell’Istruzione della Regione Lazio, la quale, forte della sua lunga esperienza di contatti con enti locali, provinciali  e regionali nella gestione di fondi nazionali ed europei  e risorse da destinare alle  istituzioni scolastiche, ha sottolineato la carenza di personale con una preparazione adeguata per gestire le risorse. “E’ necessario che gli Enti locali integrino il loro bilancio con un capitolo di spesa da destinare esclusivamente alle scuole, soprattutto nel campo dell’ edilizia – ha detto -. Ma questo non avviene e spesso le istituzioni scolastiche si trovano a mendicare un minimo contributo per superare anche le più piccole difficoltà”.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Rocco Pezzimenti, Docente Lumsa e condirettore del master, insieme ad Alberto Lo Presti, del Comitato scientifico del Master .

Sicuramente – ha avvertito Pezzimenti -, nella scuola vi è una forte resistenza al cambiamento, ma la giornata di oggi fa ben sperare per un futuro della Dirigenza della scuola verso la costruzione di azioni incisive e pervasive che possano anche orientare la società per la costruzione di un futuro migliore. Il master in corso per preparare i futuri dirigenti scolastici e le figure di middle management ha questo fine e la seconda edizione che si sta preparando per il prossimo anno sarà ancora più ricca di contenuti relativi alla transizione digitale e al nuovo ruolo di leader come networking manager  nella dimensione della scuola come hub territoriale”.

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*Dirigente scolastica

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