Dirigenza scolastica/2: un rinvio sospetto

La mancata definizione dei bandi di concorso per dirigenti scolastici non consente ormai assunzioni entro il 2002, ma non determina una sostanziale riduzione dei costi su questo esercizio finanziario e sul prossimo, stante l’onere complessivo per la sostituzione dei dirigenti (indennità per i presidi incaricati e loro sostituzione con altri docenti).
Quale può essere dunque la ragione forte che induce il ministro dell’economia a dire di no ai concorsi e a creare nella scuola uno stato di provvisorietà e scarsa funzionalità?
Un sospetto temerario a questo punto sorge. Vuoi vedere che il ministro Tremonti – sempre più a caccia di risparmi, e che ultimamente sembra aver preso di mira la scuola – ha in mente una soluzione strutturale da far valere nel tempo e che gli consentirebbe, in questo caso sì, un risparmio significativo?
Quale potrebbe essere questa soluzione drastica? Semplice. Ridurre in modo consistente il numero delle istituzioni scolastiche (oggi sono circa 10.600), prima di bandire i concorsi, limitando così il numero di dirigenti da assumere (che si stimava in circa 3.500, vedi TuttoscuolaNEWS n.41 dell’11 marzo 2002).
Una volta definito questo obiettivo “temerario”, i modi per realizzarlo non mancherebbero. La riduzione delle istituzioni si potrebbe ottenere aumentando il numero medio di studenti per scuola (attualmente la media è di 879 studenti nella scuola di base e di 1.041 nelle secondaria superiore). Ma allo stesso risultato si potrebbe giungere esasperando un nuovo modello organizzativo – che sembra sempre più in auge – quello delle reti di scuole, con l’istituzione della dirigenza appunto su reti di scuole e non sulla singola istituzione.
Con una misura o con l’altra, o con un mix delle due, si conseguirebbero risparmi significativi, che nella news successiva proviamo a quantificare.