Dirigenti scolastici/3. Ma quanti valutatori serviranno a regime?

Nel 2003-2004 i valutatori di prima istanza sono stati 209, tra tecnici e amministrativi, e i dirigenti valutati 1453, con un rapporto medio di un valutatore ogni circa 7 valutati, ma con notevoli squilibri tra regione e regione, dovuti anche al diseguale tasso di adesione al SIVADIS.
Nel 2004-2005, anche sulla base delle proposte formulate nel seminario di Montecatini, i dirigenti da valutare dovrebbero essere meno numerosi. Già il MIUR aveva dato indicazioni in questo senso alle Direzioni regionali, ipotizzando una soglia minima di un valutatore ogni tre dirigenti scolastici, che se applicata dappertutto darebbe un massimo di 627 valutati. Il documento di Montecatini parla di un “campione statisticamente rappresentativo di tutte le realtà regionali e di tutte le tipologie di istituzioni scolastiche“: se per “realtà regionali” si intendono le Province (oltre 100), e se si ipotizza che in ciascuna di esse si individuino sei tipologie di scuola (primaria, secondaria di primo grado, istituto comprensivo, liceo, istituto tecnico, istituto professionale) si arriverebbe più o meno allo stesso numero di valutandi (circa 600-630), per i quali basterebbero le attuali risorse professionali, eventualmente integrate in via sperimentale da dirigenti scolastici-valutatori (ma scelti come? Si fa in tempo a selezionarli e formarli?).
Assai più problematica appare l’organizzazione del modello valutativo a regime, quando ad essere valutati saranno oltre 10.000 dirigenti scolastici. Se la valutazione fosse per esempio triennale, e fatta da un team di tre valutatori, con un rapporto di uno a otto (un team di tre ogni otto valutati), servirebbero 3.750 valutatori (3.000 con un rapporto di uno a dieci), quasi tutti dirigenti scolastici: un terzo di questi valuterebbe gli altri due terzi, e dovrebbe a sua volta essere valutato da colleghi valutatori. Ciò dovrebbe accadere nel terzo anno del triennio, ma anche negli altri due anni dovrebbero esserci comunque azioni valutative “in situazione” che richiedono numeri analoghi di valutatori.
Un po’ inferiore, ma sempre consistente, sarebbe il numero di valutatori da reclutare nel caso che si costituissero presso le Direzioni regionali nuclei stabili di supporto ai valutatori di prima istanza che, avvalendosi di particolari tecniche di monitoraggio, rilevazione e interpretazione di dati e informazioni, mettessero i team di valutatori in condizione di valutare un maggior numero di dirigenti scolastici. Se il rapporto fosse, per esempio, di uno a venti (un team di tre ogni venti valutati), servirebbero 1.500 valutatori. E se ad effettuare questa valutazione “leggera“, da integrare con quella del nucleo, fosse un solo valutatore, ne basterebbero 500, per tre quinti dirigenti scolastici.