Dirigenti scolastici/2. Il lato oscuro di questa valutazione

Le prospettive di prosecuzione dell’esperienza di valutazione dei dirigenti scolastici non mancano di dubbi e incertezze. Determina una condizione di precarietà il fatto che si sia assunto un modello di valutazione, tralasciando di considerare aspetti che in verità sono di grande importanza in campo valutativo. La fase di transizione, infatti, non sembra che sia stata accompagnata da misure di sostegno, di informazione e formazione, con un monitoraggio attento e rigoroso dell’applicazione sperimentale. Non va dimenticato che il campione di dirigenti scolastici sottoposto a valutazione lo scorso anno è stato costituito secondo criteri non statisticamente rappresentativi ma su base volontaria. In Lombardia oltre il 60% del numero di dirigenti scolastici prescelti non ha partecipato alla iniziativa. Anche l’utilizzazione dei dirigenti scolastici in qualità di valutatori di prima istanza desta non poche perplessità. Chi e come verranno individuati? Quale autorevolezza avranno? Come reagiranno i colleghi? Questi alcuni dei motivi di criticità. Non ultimo il fatto che a cinque mesi dalla chiusura dell’anno scolastico i dirigenti non hanno ancora una piena conoscenza di come sia declinato il processo di valutazione.