Dirigenti scolastici: ritorna la protesta
La protesta dei dirigenti scolastici, che nel maggio scorso erano scesi massicciamente in piazza per rivendicare un significativo riconoscimento della funzione dirigenziale, ritorna all’improvviso.
Il casus belli di questo riaccendersi della protesta sostenuta dai sindacati confederali, dallo Snals e dall’Anp non viene dagli esiti deludenti del lungo confronto sulla semplificazione amministrativa o dai nuovi carichi di responsabilità per il controllo vaccinale, e nemmeno dalla precarietà di avvio dell’anno scolastico.
È il portfolio e la sua ri-compilazione la ragione della protesta che ha portato da una parte Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola RUA e Snals con un documento unitario e dall’altra l’Associazione Nazionale Presidi (Anp) con proprio documento ad assumere una posizione contro una non condivisa iniziativa ministeriale dei giorni scorsi.
Riferiscono unanimemente i sindacati dei dirigenti che, attraverso i nuclei di valutazione, il ministero nei giorni scorsi ha chiesto ai dirigenti scolastici di riaprire il proprio portfolio per completare l’inserimento di tutti i documenti della loro scuola, oggetto di possibile valutazione; un inserimento complessivo non precedentemente previsto, che richiederà nuovi interventi amministrativi in un momento particolarmente critico in questo inizio d’anno.
Il Miur ha invitato i nuclei ad intervenire anche sui dirigenti che non hanno provveduto alla compilazione del portfolio, compilazione non obbligatoria per quest’anno.
Si tratta di una pressione indebita – affermano i sindacati – con cui l’Amministrazione, attraverso i nuclei di valutazione regionali, a cui sta dettando le stesse disposizioni, tenta di condizionare le libere scelte dei dirigenti scolastici e di vanificare gli effetti della mobilitazione.
La richiesta dell’Amministrazione – recita il documento unitario – potrebbe configurarsi come comportamento antisindacale.
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