Quello delle reggenze è uno dei temi che attanagliano da anni la gestione delle scuole: l’assegnazione di un dirigente scolastico a più istituti scolastici contemporaneamente non solo comporta problemi all’apparato amministrativo ma anche a livello didattico.
Per non parlare dello stress personale a cui viene sottoposto il reggente.
Per l’anno scolastico 2024/2025 il Direttore Regionale del Lazio, con la prioritaria motivazione di riservare posti ai vincitori del concorso ordinario a dirigenti scolastici, non ha ritenuto di autorizzare alcun trattenimento in servizio.
Ebbene, ad oggi del concorso ordinario è stata espletata solamente la prova preselettiva e della prova scritta non se ne parla; del concorso straordinario, che ha “ripescato” i ricorrenti del concorso del 2017, sono ben note al pubblico le vicende che hanno portato al blocco delle assunzioni, peraltro ancora non definite.
Appare opportuno precisare che il direttore dell’usr Lazio ha negato il trattenimento in servizio, per l’as.2024/2025, ai dirigenti scolastici impegnati in complessi progetti europei pluriennali che richiedono grande esperienza e una rete di conoscenze.
Per i succitati Dirigenti la normativa vigente prevede appunto il prosieguo dell’attività lavorativa per non oltre tre anni al fine di tutelare l’interesse pubblico alla prosecuzione delle attività concordate con altri istituti scolastici internazionali
Il diniego ha riguardato Dirigenti alle prese inoltre con la gestione dei fondi PNRR ancora in corso d’opera, ignorando esperienze innovative, riportate anche da testate nazionali, realizzate dagli stessi quali ad esempio l’introduzione dell’intelligenza artificiale a tutoraggio degli alunni in difficoltà ben prima della sperimentazione avviata dal ministero nell’attuale 2024/2025.
Il Direttore Regionale del Lazio, piuttosto, ha preferito dare ben 73 Istituti scolastici della Regione a reggenza.
Chi già dirige un’altra scuola e si trova ad essere costretto ad accettare un enorme aggravio di lavoro certamente non può garantire in egual modo il funzionamento di un sistema complesso e in perenne innovazione qual è un Istituto Scolastico.
Oggi il Governo, nella persona del ministro Onorevole Zangrillo, ritiene di introdurre nella manovra pubblica per il 2025 la possibilità di trattenere in servizio i dipendenti pubblici fino a settant’anni, su base volontaria, con uno sguardo particolare alle alte professionalità.
Al danno si aggiunge la beffa!!
Perché fino all’anno scolastico 2023/2024 i trattenimenti in servizio sono stati concessi ai Dirigenti impegnati nei progetti europei, quest’anno no e dall’anno prossimo, dati i costi dei pensionati si ritorna al trattenimento in servizio su base volontaria?
Dov’è la ratio?
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