Dirigenti scolastici. Decolla la trattativa per il contratto

A distanza di tre anni e mezzo dalla scadenza del precedente e finora unico contratto prende avvio la trattativa per il rinnovo del CCNL dell’area V, quella dei dirigenti scolastici. L’ARAN ha infatti ricevuto dal Dipartimento della Funzione Pubblica l’atto di indirizzo sulla base del quale condurrà il negoziato, e ha convocato per il prossimo 12 maggio le OO.SS. rappresentative della categoria.
La trattativa riguarderà il quadriennio normativo 2002/2005 ed il primo biennio economico 2002/2003. Per il biennio economico successivo occorrerà attendere una nuova direttiva, la cui emanazione potrebbe essere facilitata dall’imminente soluzione (sembra in settimana) della vertenza che riguarda il personale statale nel suo complesso, dirigenti esclusi.
Sul piano economico i sindacati confederali, lo SNALS e l’ANP, maggioritaria nel settore, puntano tutti sulla piena equiparazione dei dirigenti scolastici alla restante dirigenza pubblica. L’ANP, in particolare, si fa forte del parere del Consiglio di Stato dell’ottobre 2003, che ha riconosciuto la “piena assimilazione” dei dirigenti scolastici alle altre figure dirigenziali pubbliche (vedi il testo del parere in www.anp.it). Ma su questo punto, e in generale sugli aspetti normativi, i sindacati confederali si distinguono nettamente dalla posizione “assimilazionistica” dell’ANP, perché ritengono che la legge 145/2002, che riguarda tutta la dirigenza pubblica, non possa essere applicata a quella scolastica, “in quanto dirigenza specifica fondata sull’autonomia delle istituzioni scolastiche” (www.cgilscuola.it, rubrica “dirigenti scolatici”).
Una questione densa di implicazioni giuridiche e politiche, sulla quale non mancheranno confronti e polemiche anche aspre tra i sindacati confederali, per i quali “occorre ribadire la natura bilaterale e privatistica circa contenuto e durata degli incarichi dirigenziali” e il MIUR (e in parte anche l’ANP), che sostengono la natura “provvedimentale” degli incarichi assegnati a tutti i dirigenti pubblici, compresi quelli scolastici, ai quali vengono assegnati dai direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali.